La statua che tutti guardano, ma nessuno conosce davvero | Fontana del Tritone a Caltanissetta e il suo lato incredibile
La Fontana del Tritone a Caltanissetta: simbolo bronzeo della città, tra arte, mitologia e un rituale segreto che in pochi conoscono
Il mito di Tritone che domina Caltanissetta
Nel cuore di Caltanissetta, nel pieno centro cittadino, si trova un’opera che pochi dimenticano dopo averla vista: la Fontana del Tritone, scolpita in bronzo nel 1956. Collocata al centro di Piazza Garibaldi, la fontana rappresenta un Tritone muscoloso nell’atto di domare un cavallo marino, assalito da due mostri marini stilizzati. È un simbolo di forza primordiale, di un’epoca mitica che rivive ogni giorno sotto lo sguardo dei passanti.
L’opera nasce dalla mano dello scultore Michele Tripisciano (nisseno, autore anche di numerose statue in Italia e all’estero) e fu progettata inizialmente per l’androne del Palazzo del Carmine. Solo successivamente, nel 1956, venne trasferita al centro della piazza, dove tutt’oggi svetta come icona visiva della città.
Bronzo, luce e potere scenico
La composizione neobarocca, ispirata alla mitologia classica, unisce eleganza e potenza. Realizzata in bronzo fuso – materiale scelto per la sua resistenza nel tempo – la scultura originaria fu sostituita con una nuova fusione nel 1955, distruggendo il modello in gesso, per garantire durabilità assoluta.
Nel 2008-2009, il Comune di Caltanissetta avviò una riqualificazione completa di Piazza Garibaldi, ripavimentandola con basole in pietra lavica e dotandola di un sistema d’illuminazione architetturale che valorizza la fontana nelle ore notturne. Oggi, il Tritone è protagonista scenografico non solo del traffico urbano, ma anche di eventi pubblici, cerimonie civili e processioni religiose.
Curiosità
Ogni anno, durante la Settimana Santa, proprio attorno alla Fontana del Tritone vengono esposte alcune delle celebri “Vare” nissene: grandi simulacri lignei che raccontano la Passione di Cristo. Il contrasto tra il mito pagano di Tritone e il rito cristiano trasforma la piazza in un crocevia sacro-profano di suggestione unica.
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