Incendi, spari e intimidazioni, troppi non vedono e non sentono: Giudice, "serve l'esercito"
Gela. “Serve l’esercito, non ci sono altre soluzioni”. Dopo quanto accaduto nella notte appena trascorsa, con quattro auto colpite dalle fiamme e gli spari contro il portone d’ingresso di un’abitazion...

Gela. “Serve l’esercito, non ci sono altre soluzioni”. Dopo quanto accaduto nella notte appena trascorsa, con quattro auto colpite dalle fiamme e gli spari contro il portone d’ingresso di un’abitazione di via Talete, è il leghista Antonio Giudice che torna a chidere soluzioni drastiche. L’imprenditore che in passato ha subito gravi conseguenze familiari dopo un attentato incendiario, con il malore della madre poi deceduta, più volte si è fatto promotore di richieste di questo tipo. “Quello che sta accadendo in città – prosegue – è conseguenza del fallimento di tutti noi, non solo della politica”. Giudice, tre anni fa candidato a sindaco con il gruppo di Noi con Salvini, ritiene quindi che non siano sufficienti gli uomini della forze dell’ordine, peraltro in numero comunque ridotto rispetto alle esigenze, ma che si debba intervenire con l’esercito.
Ieri, al termine di una conferenza stampa successiva all’arresto del presunto incendiario del bar “Lory” a Caposoprano, il questore Giovanni Signer ha invece fatto un appello non solo alla collaborazione da parte dei cittadini (che troppe volte manca) ma ha chiesto tempi brevi per l’installazione di un capillare sistema di videosorveglianza che possa limitare al mimino danneggiamenti e plateali attentati incendiari, come quelli che solo due settimane fa hanno letteralmente distrutto il bar “Belvedere” e il lido “Bcool Beach”. Anche questa notte, stesso copione in via Talete. Nonostante l’incendio di un’auto e gli spari contro il portone di ingresso di un’abitazione, pare che nessuno abbia visto o sentito nulla, rendendo tutto molto più difficile agli investigatori. Il procuratore capo Fernando Asaro sempre ieri è stato chiaro, “le porte sono aperte ma purtroppo non abbiamo la fila”.