Gela. Un coltello nascosto tra le piante ornamentali collocate all’esterno del palazzo di giustizia e il commerciante Giovanni Noto è finito davanti al giudice Chiara Raffiotta per rispondere di porto abusivo d’arma. Il coltello, stando all’accusa, sarebbe stato nascosto dall’uomo prima di fare ingresso nella struttura di via Manfredi
.Furono le guardie giurate in servizio a palazzo di giustizia ad accorgersi che qualcosa non andava per il verso giusto. L’uomo venne perquisito subito dopo l’uscita, mentre cercava di riprendere il coltello lasciato tra le piante ornamentali.
Così, per il commerciante, difeso dall’avvocato Maurizio Scicolone, si è aperto il processo. Uno dei vigilantes che effettuò la perquisizione, sequestrando il coltello, è stato sentito in aula, confermando i fatti risalenti al gennaio di un anno fa. La difesa, invece, contesta le accuse facendo riferimento solo ad un arnese utiizzato dall’imputato per esigenze di lavoro. Adesso, nuovi testimoni dovrebbero essere ascoltati nel corso dell’udienza fissata per il prossimo 14 aprile.