Il "mistero" dell'omicidio Minguzzi, assolto anche Tasca: "Delitto di stampo mafioso"
Ravenna. “Un mistero” continua ad avvolgere la fine del diciannovenne Pier Paolo Minguzzi, ucciso nel 1987 e il cui cadavere riaffiorò dalle acque del Po di Volano. Lo scorso anno, la Corte d’assise d...

Ravenna. “Un mistero” continua ad avvolgere la fine del diciannovenne Pier Paolo Minguzzi, ucciso nel 1987 e il cui cadavere riaffiorò dalle acque del Po di Volano. Lo scorso anno, la Corte d’assise di Ravenna pronunciò l’assoluzione per due ex carabinieri, il gelese Orazio Tasca e Angelo Del Dotto, che prestavano servizio ad Alfonsine, dove vive la famiglia del giovane, e per l’idraulico Alfredo Tarroni. Dopo una proroga dei termini, contestata dalla famiglia Minguzzi, i giudici di assise hanno depositato le motivazioni. Si ribadisce che non sono emersi elementi per collegare i tre imputati al sequestro e all’omicidio di Minguzzi. Sono già stati condannati per fatti analoghi, commessi poche settimane dopo il sequestro Minguzzi. Il sequestro e il delitto risalgono a trentasei anni fa, quando la vittima prestava servizio come militare di leva. Venne rapito e successivamente ucciso. I sequestratori, intanto, avevano chiesto un riscatto in denaro alla famiglia, che gestiva un’azienda ortofrutticola. La procura ravennate aveva chiesto l’ergastolo per i tre imputati, ritenendoli pienamente colpevoli. Erano già stati condannati per un’altra azione analoga, sfociata nel sangue con l’uccisione di un altro carabiniere. Nelle motivazioni, i giudici romagnoli si spingono a parlare di un omicidio di “stampo mafioso”.
Secondo i giudici ci sono ancora “lati oscuri”, probabilmente compresi quelli di un possibile depistaggio successivo ai fatti. La famiglia, attraverso i legali Paolo Cristofori, Luca Canella e Luisa Fabbri, ha insistito per la condanna dei due ex carabinieri e dell’idraulico, che non hanno mai ammesso i fatti. Per gli inquirenti, sarebbe stato Tasca a fare la telefonata per richiedere un riscatto da trecento milioni di vecchie lire. Minguzzi però venne subito ucciso. Secondo i giudici, invece, quelle formulate dal pm sarebbero solo “congetture”. La procura e le parti civili però potrebbero spingere per l’appello. Gli imputati, difesi dai legali Luca Orsini, Gianluca Silenzi e Andrea Maestri, si sono sempre dichiarati estranei.