Gela. Inizierà a maggio l’udienza preliminare nei confronti dei ventitré indagati, tutti finiti al centro del blitz antimafia “Redivivi” dello scorso novembre. Il controllo delle campagne. In base alle accuse mosse dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, avrebbero fatto parte di un gruppo criminale, con in testa la famiglia Trubia, in grado di controllare diverse aree rurali della città, imponendo il monopolio nella raccolta della plastica e non solo. Per i poliziotti della mobile nissena e per quelli del commissariato di via Zucchetto, il gruppo avrebbe avuto la disponibilità di armi e in più occasioni sarebbe stato protagonista di danneggiamenti e minacce ai danni di operatori o semplici braccanti che avessero osato non dare seguito alle loro richieste. Così, davanti al giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Caltanissetta si presenteranno Vincenzo Trubia, Rosario Maichol Trubia, Francesco Graziano Giovane, Davide Trubia, Nunzio Trubia, Luigi Rizzari, Rosario Trubia, Manuele Rolla, Pasquale Lino Trubia, Baldassarre Nicosia, Luca Trubia, Simone Trubia, Pasquale Andrea Trubia, Rosario Caruso, Ruggiero Biundo, Petrut Ursica, il ventiseienne Rosario Trubia, Giuseppe Cannizzo, Giuseppe Carnazzo, Fabio Crisci, Simone Maugeri, Cristofer Luca Tasca e Serafino Tuccio. I magistrati della Dda nissena, negli scorsi giorni, avevano già provveduto a depositare la richiesta di rinvio a giudizio per i presunti membri del gruppo mafioso. Intanto, proprio in queste ore, sono in fase di discussione davanti ai giudici della Corte di cassazione alcuni dei ricorsi presentati dagli indagati che chiedono, comunque, un’attenuazione della misura cautelare imposta. Molti di loro, dopo gli arresti di novembre, sono ancora detenuti. Nel pool di difesa, invece, ci sono gli avvocati Nicoletta Cauchi, Flavio Sinatra, Cristina Alfieri, Salvo Macrì, Maurizio Scicolone, Grazio Ferrara, Giovanni Cannizzaro, Annarita Lorefice, Nunzio e Salvatore Citrella, Italo Alia.
