Gela. Il temuto 15 ottobre è risultato un giorno come gli altri. Nessuna protesta, nessun assembramento o tensione. Gli uffici pubblici questa mattina si presentavano come sempre, ordinati e silenziosi. Il giorno dell’entrata in vigore del green pass in città non ha creato alcun disservizio. Da una nostra indagine risulta che chi non ha deciso di vaccinarsi ha scelto la strada dell’attendismo. In attesa e nella speranza che da Roma arrivino segnali di distensione e modifiche al Dpcm, tanti dipendenti pubblici, ma anche privati, hanno chiesto ed ottenuto alcuni giorni di ferie. Altri invece, fedeli al proprio credo, si sono presentati in ufficio con il tampone negativo. Rari i casi di assenze ingiustificate che porterebbero alla sospensione dello stipendio.
Si temeva uno sciopero davanti i cancelli della Raffineria, che era stato sussurrato ma che in realtà non c’è stato. Tutto è filato liscio, così come al Comune dove sono decine i dipendenti senza vaccino anti covid. Ieri pomeriggio si è svolta una riunione con i dirigenti ed il personale preposto ai controlli. L’impressione è quella che per alcune settimane chi ha scelto la strada di non vaccinarsi possa evitare di perdere la sospensione dello stipendio ricorrendo ai congedi ordinari o ai tamponi ogni 48 ore. Se questo stato perdurerà fino al 31 dicembre è difficile ipotizzarlo.
I disservizi potrebbero però essere evidenti nei prossimi giorni perché ci sono dipendenti che svolgono le mansioni di custodi in parchi comunali, cimiteri o altri servizi al pubblico che assentandosi costringeranno il Comune a chiudere in mancanza di alternative.