Gela. Il fiume Gela, al centro di valutazioni anche della Commissione europea, versa in uno stato preoccupante. Gli sversamenti si susseguono, con reflui non depurati e sostanze pericolose che finiscono in mare. Ad oggi, nonostante le indagini avviate, non ci sono riscontri precisi, soprattutto sull’origine di fenomeni molto gravi. Gli inquirenti pare stiano proseguendo le attività. Intanto, anche la commissione consiliare agricoltura e mare, presieduta da Carlo Romano, ha messo in programma una serie di audizioni per valutare la situazione e cercare di avere riscontri precisi. Romano, già al momento della sua elezione alla guida della commissione, aveva messo tra le priorità proprio il fiume Gela, con tutte le conseguenze prodotte anche per la costa che si affaccia in quell’area. I consiglieri vogliono predisporre un confronto con gli esperti e con la capitaneria di porto, che da anni si occupa anche di quella zona.
Allo stato, gli sversamenti proseguono in un affluente che meriterebbe sorti migliori e un’opera di rigenerazione complessiva.