Gela. Il settore edilizia in un anno ha perso oltre 600 lavoratori e 120 aziende sono fallite. “Andiamo verso il tracollo”. La crisi economica ha creato un calo anche delle retribuzioni che da 31 mila euro annue sono crollate a 23 mila euro, con una perdita media pari a 8 mila euro. A denunciare il disastro economico che ha colpito la città e, più in generale, il territorio nisseno, è Franco Iudici, segretario provinciale Fillea Cisl, che insieme agli esponenti territoriali di Feneal Uil e Fillea Cgil, rispettivamente Dathan Di Dio e Francesco Cosca, ha annunciato una manifestazione sindacale unitaria per rilanciare il settore delle costruzioni e la produttività, contrastando gli sprechi. “Evitiamo la desertificazione” è il tema della protesta avviata da Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, che si terrà domani pomeriggio alle 17 nello svincolo del tratto dell’incompiuta più vergognosa della nazione rappresentata dall’autostrada Gela-Siracusa. In città sono delle inspiegabili indicazioni stradali a segnalare il tratto conclusivo di un’opera che collega, dopo oltre 40 anni, Siracusa a Pachino dimenticando Ragusa e Gela. Quest’ultimo asse autostradale è in attesa del progetto esecutivo. “Riteniamo che l’edilizia possa giocare un ruolo fondamentale per uscire dalla crisi – dice Dathan Di Dio, Feneal Uil – La caratteristica di questo settore che da sempre ha rappresentato un volano per l’economia di questo paese. Con questa manifestazione unitaria vogliamo denunciare l’assenza della politica, delle amministrazioni locali, regionali e nazionali, sorde e assolutamente cieche rispetto alle necessità di rilanciare le infrastrutture e questo settore delle costruzioni”.
Il caso Eni tiene ancora banco. Accuse sono state lanciate dai sindacati contro il mancato avvio degli investimenti annunciati da Eni e sottoscritti il 6 novembre scorso al Ministero dello Sviluppo economico (Mise). “Denunciamo l’assordante silenzio delle istituzioni, soprattutto regionali – aggiunge Di Dio – sulle mancate bonifiche del territorio che l’Eni deve effettuare come da programmi. Ancora oggi non sappiamo quando e se si attiveranno queste opere di bonifica. Il governatore Rosario Crocetta tarda ancora a rilasciare le dovute autorizzazioni”. “La nostra provincia paga una cronica carenza di infrastrutture – aggiunge Francesco Cosca, Fillea Cgil – Il progetto della Gela-Siracusa è fermo da oltre 40 anni. Il collegamento con l’aeroporto di Comiso è una chimera come, del resto, il raddoppio della strada che collega la città al capoluogo etneo”. “Dal 2008 ad oggi abbiamo monitorato, attraverso la cassa edile – conclude Franco Iudice, Filca Cisl – un crollo verticale dell’occupazione. Nel nostro territorio abbiamo perso un 20 per cento della forza lavoro. E’ ancora più drammatico se aggiungiamo a questi numeri il mancato avvio delle bonifiche. In questa circostanza altre 300 famiglie rischiano di perdere il lavoro. Ecco perché parliamo di rischio desertificazione”.