Gela. Due azioni, tredici progetti, un milione e trecentomila euro di finanziamenti comunitari, il sessanta percento dei quali a fondo perduto.
Si mira a rilanciare l’economia marittima. Una ricaduta occupazionale di trenta posti per riavviare l’economia marittima sulla scia di Lampedusa, Licata e Butera. Sono questi in sintesi i numeri del progetto Gac (Gruppo di azione costiera) presentati ieri da Angelo Fasulo (presidente Gac), Tonino Collura (coordinatore tecnico), Giuseppe Butticè (responsabile amministrativo) e Paolo Rinato (consigliere) presso i locali dell’ormai ex orfanotrofio Regina Margherita, corso Vittorio Emanuele. Sono due le imprese gelesi che beneficeranno del finanziamento a fondo perduto, si tratta della “Pesca gel group spa” della famiglia Catania e dell’impresa Angelo Cannizzo. La prima realizzerà una filiera di trasformazione e confezionamento del pescato. L’altra, la Cannizzo, avvierà nello specchio di mare antistante la città la pesca turismo. Intanto, il sindaco e presidente del Gac, Fasulo, ha assicurato che “a metà maggio l’Eni garantirà gli interventi di dragaggio del porto Rifugio. La prossima settimana – aggiunge Fasulo – avremo un nuovo vertice in prefettura dove saranno definiti gli investimenti delle opere di compensazione per il territorio del progetto di investimento Eni, sottoscritto al Mise il 6 novembre scorso, per la riconversione della fabbrica di contrada Piana del Signore. Si parlerà dell’investimento di 5 milioni previsto per il porto, 1,6 milioni dei quali sarà destinato al dragaggio, e del museo archeologico regionale dove sarà modificata una stanza per ospitare il relitto navale arcaico “Gela 1”, già restaurato in Inghilterra”.
Intanto il progetto Gac va avanti. “I risultati dei bandi presentati oggi – dice Collura – riguardano le attività legate all’itti-turismo e pesca-turismo. Sarà possibile portare in giro turisti per fare ammirare le coste, i fondali e le bellezze che il nostro territorio è capace di offrire. I turisti avranno anche la possibilità di assistere alle fasi della pesca degustare, a bordo delle imbarcazioni, il pescato tipico gelese. Questo si traduce con la reale possibilità di rilanciare una nuova economia, legata alle risorse del territorio. Altri tre progetti finanziati, tra Gela, Licata e Lampedusa, riguardano la trasformazione del prodotto ittico. Questo consentirà di ammodernare gli impianti e, quindi, aggredire nuovi mercati, sfruttando le potenzialità locali consolidando i loro marchi. Oggi i pescatori sono in difficoltà. Queste iniziative mirano a rilanciare il settore ittico favorendone le tipicità locali. Almeno trenta persone verranno impiegate con l’itti-turismo. Non abbiamo esperienze, ma nella prospettiva dobbiamo innescare un processo virtuoso. Sarà importante fare leva sulle conoscenze degli altri comuni inseriti nel Gac, dove Licata e Lampedusa vantano una marineria di alto livello”.