Gela. “Abbiamo spesso studiato il processo degli impianti più grandi, come quelli presenti nell’area del catanese. Abbiamo voluto però consentire ai nostri studenti di analizzare anche il sistema in impianti più piccoli, come quelli di Gela”. I docenti dell’Università di Catania hanno spiegato le ragioni della scelta di visitare la discarica Timpazzo e l’impianto di compostaggio. Ieri, una trentina di studenti del dipartimento di ingegneria civile e architettura hanno potuto toccare con mano il ciclo dell’impianto di compostaggio di contrada Brucazzi e della discarica Timpazzo. “Le interlocuzioni ci sono da tempo, soprattutto con i docenti Paolo Roccaro e Federico Vagliasindi – dice il commissario liquidatore dell’Ato Cl2 Giuseppe Panebianco – erano interessati a verificare anche il nuovo impianto di trattamento meccanico biologico che sta per essere concluso a Timpazzo”.
Gli studenti hanno seguito il ciclo dei rifiuti, dietro la spiegazione dei tecnici in servizio all’Ato. Nonostante l’emergenza rifiuti in atto in città ma anche in altri centri dell’isola, compresi comuni come Palermo, gli impianti gelesi vengono considerati tra i più efficienti, in attesa che la Regione sblocchi l’ampliamento del sistema di compostaggio, che va potenziato in base a quelle che sono le esigenze del comprensorio.