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Divieto di balneazione non segnalato, quattro bambini salvati da un bagnante

Gela. Quattro bambini hanno rischiato di annegare in un tratto di mare dove vige il divieto di balneazione ma manca la relativa segnalazione. A trarli in salvo è stato il bagnante Salvatore Cammall...

A cura di Redazione
12 maggio 2015 10:28
Divieto di balneazione non segnalato, quattro bambini salvati da un bagnante -
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Gela. Quattro bambini hanno rischiato di annegare in un tratto di mare dove vige il divieto di balneazione ma manca la relativa segnalazione.

A trarli in salvo è stato il bagnante Salvatore Cammalleri coadiuvato da un giovane che si trovava in spiaggia. L’episodio si è verificato a ridosso del pontile sbarcatoio, un tratto noto per gli innumerevoli episodi di annegamento che si sono verificati. Dal racconto di Cammalleri, pare che i quattro bambini, tre femminucce e un maschietto, di circa 8-10 anni di età, mentre nuotavano nei pressi della barriera rocciosa hanno cominciato a chiedere auto. L’unico maschietto sarebbe riuscito ad aggrapparsi alle rocce, ma non a mettersi a riparo. In spiaggia, sono state alcune donne, a lanciare l’allarme. “Non appena ho udito le urla dei bambini mi sono buttato in acqua – assicura Salvatore Cammilleri – sono riuscito a portare le tre bambine in salvo, sulla terra ferma. Successivamente un altro bagnante ha raggiunto un bambino che continuava a sbattere sulla barriera rocciosa. Solo per una fortuita coincidenza non si è verificata una tragedia. Le donne che avevano accompagnato i quattro bimbi a mare sono state brave a lanciare l’allarme. Nessuna di loro probabilmente sapeva nuotare. Abbiamo appreso che in quel tratto di mare vige il divieto di balneazione che non è segnalato”. Dalla capitaneria di porto il comandante Michele Messina conferma l’indiscrezione precisando che “a ridosso del pontile sbarcatoio vige il divieto sia di navigazione che di balneazione – sottolinea Messina – esteso 150 metri a levante e 150 metri a ponente. La segnalazione è stata effettuata regolarmente al comune che ha l’obbligo di apporre la relativa tabella identificativa”.

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