Gela. Una distesa interminabile di rifiuti di ogni tipo, dai sacchetti di immondizia lanciati al volo dal finestrino delle auto in corsa agli inerti, frutto di qualche ristrutturazione edile, fino ai resti della movida dalle bottiglie agli imballaggi dei fast food. Uno scenario di degrado urbano che non riguarda le periferie estreme della città, quanto piuttosto quello che dovrebbe essere la parte principale dell’itinerario turistico cittadino. Questo viaggio nel degrado parte dal principale sito archeologico di Gela, Le Mura Timoleontee e percorre tutta la via Rio de Janeiro fino ad arrivare al Lungomare. Un itinerario molto caro ai runner cittadini che proprio lungo questo tratto di strada si allenano quotidianamente facendo lo slalom tra i rifiuti. Le microdiscariche sono ovunque lungo i bordi della strada, spesso stratificate nel tempo, segnale chiaro che in zona non vengono rimosse da settimane, se non da mesi. i cumuli, sommersi dalle erbacce sono diventati ricettacolo di parassiti e ratti, che spesso finiscono schiacciati dalle macchine in corsa. Non certo un bel biglietto da visita per una città intenzionata a valorizzare i propri beni culturali ed il proprio mare. A denunciare lo stato dei fatti è la consigliera comunale di Fratelli d’Italia Sandra Bennici, che proprio nelle vesti di runner, percorre quella strada giornalmente.
La consigliera, che fa parte anche della commissione turismo, denuncia la difficoltà a promuovere una città che versa on queste condizioni di degrado. La Bennici poi lancia un appello-provocazione al sindaco che da oltre un anno detiene la delega all’ambiente e ai rifiuti. “Ma il sindaco gira per la città? – chiede Bennici – conosce la sua città e i problemi enormi che l’affliggono?”.