Con un coltello tra le stanze dell’ex albergo Mediterraneo, “mi ha colpito”: un anziano a processo

 
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Gela. “Era all’interno di una stanza del’ex hotel Mediterraneo. Gli urlammo di gettare il coltello ma ci venne addosso, colpendomi”. “Aveva anche un secondo coltello”. Uno dei carabinieri intervenuti, nell’estate di due anni fa, nella struttura oramai in totale abbandono ha descritto i momenti principali che condussero ad individuare e bloccare Salvatore Trubia. L’anziano è finito a processo davanti al giudice Ersilia Guzzetta proprio per quei fatti. In base alla ricostruzione dei magistrati della procura, avrebbe prima brandito una lama avvicinandosi ad un gruppo di giovani fermi nei pressi di un giardino pubblico della zona e, poi, sarebbe rientrato nell’hotel. In base a quanto emerso, lo stesso Trubia, senza fissa dimora, avrebbe più volte scelto l’ex albergo Mediterraneo come rifugio. Difeso dall’avvocato Aurelio Lattaferro, deve rispondere della resistenza a pubblico ufficiale, delle lesioni e del possesso del coltello. “Durante i controlli – ha spiegato il vigilantes Salvatore Peritore – abbiamo scoperto che Trubia, all’interno di un marsupio, aveva anche un secondo coltello”. Nel corso dell’udienza, è stato ascoltato anche il parroco che per primo chiese l’intervento delle forze dell’ordine dopo aver compreso che Trubia aveva minacciato alcuni giovanissimi con in pugno la lama.

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