Gela. Le parti sono tornate sulle rispettive conclusioni, ribadendole. Per la procura, i coinvolti nell’ennesimo filone di inchiesta concentrato su compensazioni indebite e truffe all’erario devono andare a giudizio. Sono però ormai diverse le contestazioni prescritte. Aspetti sui quali valuterà il gup Pulvirenti, nel corso della prossima udienza, fissata a giugno. L’attenzione degli inquirenti si concentrò ancora una volta sul consulente Rosario Marchese, attualmente detenuto e nel tempo coinvolto in altre vaste indagini dello stesso tipo. Secondo le accuse, la linea di riferimento sarebbe partita in primis dalle agevolazioni per investimenti nelle aree disagiate, mai realmente concretizzati.
Oltre a Marchese, sono imputati Carmelo Giannone, Giuseppe Nastasi, Salvatore Sambito, Rosario Barragato, Carlo Zanti, Raffaele Mario Fragapane, Rosalba Celso, Marina Bruni, Giuseppe Rizzo, Ettore Palanca, Liliana Berardo, Iose Raineri, Monica Locatelli, Antonina Scopelliti, Massimiliano Peduzzi, Salvatore Scerra, Monica Rolf, Barbara Montini, Matteo Giammanco, Luca Casamassima, Davide Salino, Calogero Carlino, Antonino Penna, Andrea Rubello, Mario Burlò, Giuseppe Colucci, Maurizio Nardiello, Giovanni Interlicchia, Giovanni Sivo, Danilo Gallo Stampino e Marco Belardi. Le difese, per i capi di accusa non prescritti, hanno insistito opponendosi al rinvio a giudizio. Fra gli imputati, anche professionisti e referenti di aziende, principalmente del nord Italia. Gli imputati sono rappresentati dai legali Valentina Aragon, Lara Amata, Roberta Castorina, Antonino Di Gregorio, Sinuhe Curcuraci, Miriam Rapisarda, Valentina Fabbrica, Silvia Roberta Iacona, Marco Accolla, Andrea Rodelli, Susi Maria Mariani, Luca Perego, Angelo Fasulo, Giusy Cauchi, Nicola Menardo, Luca Dalla Torre, Cristiano Galgano, Carlo Riela, Giovanni Vaccaro, Angelo Cafà, Sissi Barone, Marco Ares Cerrato, Maurizio Basile, Marco Gabriele, Incoronata Giannotti, Barbara Sabadini, Vanessa Bonaiti e Fabio Belardi.