Gela. Un’operatrice del consultorio familiare è stata sentita, in settimana, in qualità di testimone, nel giudizio che si tiene nei confronti di un catechista, a processo con l’accusa di presunti abusi sessuali su una minore. La vicenda emerse sulla base di racconti fatti dalla ragazza proprio davanti agli operatori del consultorio. I genitori, nel suo interesse, sono parti civili assistiti dal legale Carmelo Tuccio. La testimone ha risposto alle domande di procura e parti, davanti ai giudici della Corte d’assise di Caltanissetta. La competenza sul caso venne infatti assegnata, per materia, proprio ai magistrati nisseni. Per il catechista, in fase di indagine, scattò una misura restrittiva. Nel procedimento, è difeso dall’avvocato Giuseppe Nicosia. Il legale ha fatto notare, nel corso dell’udienza, che l’operatrice non si occupò direttamente dalla vicenda, anche se la testimone ha riferito di aver comunque avuto modo di parlare con uno dei genitori della minore. Secondo le accuse, i presunti abusi si sarebbero concretizzati a margine delle attività di catechismo, in una chiesa cittadina. Nel corso di precedenti udienze, è stato sentito, sempre come testimone, il sacerdote che all’epoca dei fatti era il responsabile della parrocchia. Ha escluso di aver mai avuto sentore di potenziali condotte anomale.
I fatti vennero denunciati in un periodo successivo. L’imputato respinge i pesanti addebiti e sarà sentito durante la prossima udienza, fissata a marzo. Ci sarà inoltre un teste, sempre indicato dalla difesa. Il dibattimento si avvia verso la fase finale. L’indagine venne condotta dagli agenti di polizia del commissariato.