Blitz “Hybris”, il traffico di droga con gli agrigentini: condanna per Pasqualino

 
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Gela. Avrebbe avuto contatti diretti per la droga con gli agrigentini e alcune intercettazioni finirono nella maxi inchiesta “Hybris”, condotta dalla Dda di Palermo. Per il trentaquattrenne Giuseppe Pasqualino, al termine del dibattimento, è arrivata la condanna a sette anni di reclusione. La procura locale, attraverso il pm Sonia Tramontana, a conclusione della requisitoria, ha confermato il coinvolgimento dell’imputato, indicando una pena ancora più pesante, a nove anni di detenzione. Il giudice Marica Marino ha emesso il dispositivo di condanna. Pasqualino di recente è stato coinvolto nell’inchiesta antimafia “Ianus”, indicato come riferimento del presunto nuovo capo dei Rinzivillo, Giuseppe Tasca, e nella vasta indagine, sempre della Dda palermitana, che ha toccato proprio l’asse tra agrigentini e gelesi per il traffico di droga. Sulla base delle contestazioni, avrebbe partecipato all’organizzazione di un viaggio per la fornitura di droga. I contatti li avrebbe mantenuti con il licatese Michele Cavaleri, a sua volta tra le figure di spicco dell’indagine “Hybris”. Atti giudiziari che lo riguardavano vennero trovati nella vettura usata da Giuseppe Sanfilippo, per il trasporto. Pare che il veicolo fosse riferibile all’imputato. Il mediatore sarebbe stato Gioacchino Giorgio. Per la posizione di Pasqualino, gli atti vennero trasferiti alla procura locale.

I difensori, gli avvocati Flavio Sinatra e Danilo Tipo, nelle loro conclusioni hanno invece ricostruito una vicenda del tutto diversa. Secondo i legali, non ci sarebbero mai stati contattati tra Pasqualino e chi avrebbe organizzato il viaggio per la droga. È stata citata la perizia fonica, richiesta dallo stesso imputato. “Non c’è nessun riferimento a Pasqualino – hanno sottolineato – nessuno pronuncia il nome Pe”. Per i difensori, non sarebbero state raggiunte certezze effettive. “Il dato non è preciso né concordante”, è stato ribadito.

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