Gela. Come abbiamo già riportato, l’Assemblea territoriale idrica che sovraintende l’intero sistema territoriale è alla ricerca di un nuovo direttore generale. E’ stato dato mandato agli uffici di predisporre l’avviso per la presentazione delle domande. Fino ad ora, la vera e propria attività manageriale e di coordinamento degli investimenti e dei progetti è stata portata avanti dall’architetto Antonino Collura, tra i pochi dirigenti ancora a disposizione nell’organigramma comunale. La necessità di provvedere ad una nuova nomina si è posta perché, questa volta, da Palazzo di Città non è pervenuta l’autorizzazione allo scavalco per l’architetto. Fino ad oggi, infatti, era stato possibile per il dirigente svolgere il proprio ruolo sia negli uffici municipali sia in quelli dell’Ati, presieduta dal sindaco di Niscemi Massimiliano Conti. Lo stop allo scavalco ha di fatto escluso ogni ipotesi di conferma dell’incarico all’architetto. Collura, fin dagli esordi dell’Ati, ha seguito tutte le procedure per accedere ai finanziamenti per la rete idrica e per le tante infrastrutture ancora carenti in città e nel territorio provinciale. Ci sono stati diversi sì alla copertura dei progetti e di fatto quella di Collura era diventata una presenza pienamente condivisa dal presidente Conti. Probabilmente, l’emergenza di personale che si registra in Comune ha indotto l’amministrazione a bloccare la doppia esperienza dell’architetto, in municipio impegnato in diversi settori e soprattutto nella conduzione di uffici cruciali come quelli che seguono le linee di finanziamento e il Pnrr. L’avviso che verrà pubblicato darà indicazioni più precise sui requisiti per la scelta del successore. Non è escluso comunque che si possa trovare una soluzione alternativa, magari con uno sblocco all’ultimo momento dello scavalco da parte dell’amministrazione comunale. Tra i sindaci Ati pare ci sia chi vorrebbe proseguire con Collura, di modo da dare continuità agli iter in corso.
Un eventuale sì in extremis eviterebbe un cambio in corsa che pochi avevano ipotizzato. Di certo, non si è trattato di un incarico scaduto per raggiunti limiti temporali. La struttura dell’Ati, più in generale, si trova a dover fronteggiare una mole di scadenze sui progetti che non possono essere rinviate e un direttore generale, con la conferma o meno di Collura, dovrà essere individuato prima possibile.