Assolto ma è pericoloso: un anno di ospedale giudiziario per un disoccupato

 
0

Gela. Non è capace d’intendere e di volere né, tantomeno, di poter sostenere un processo come imputato. Così, il giudice Antonio Fiorenza ha deciso l’assoluzione per il disoccupato Francesco L.M., finito a giudizio

dopo una serie di pesanti minacce, sfociate in aggressione, ai danni di due conoscenti, costituiti parte civile con gli avvocati Carmelo Tuccio e Giovanni Cannizzaro.
Nonostante l’assoluzione, però, data la sua pericolosità sociale, il giudice gli ha imposto il trasferimento per un anno in una struttura di ricovero, probabilmente un ospedale psichiatrico giudiziario. In sostanza, il processo si è interrotto con l’ammissione, da parte del perito scelto per esaminare lo stato psichico dell’imputato, delle gravi insufficienze riscontrate nella sua mente.
E’ stato il pubblico ministero Francesco Spataro, dopo aver chiesto l’assoluzione dell’imputato, ad indicare la necessità del ricovero sulla base della pericolosità sociale riscontrata dal medico sentito in aula. La difesa, rappresentata in aula dall’avvocato Floriana Trainito, ha da subito messo in luce tutti i dubbi circa l’effettiva sussistenza della capacità d’intendere e di volere dell’imputato. 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here