Gela. Abbandonati dallo Stato. Dopo 16 anni di detenzione non possono ricevere aiuti dai Servizi sociali e nemmeno accedere alle liste per ottenere un pubblico impiego. A lanciare la protesta sono i fratelli Rocco e Angelo Bassora, 44 e 43 anni, con un passato alle spalle di spacciatori ed estorsori e un presente fatto di volontariato e intereventi sociali anche per conto del Comune. L’amministrazione comunale, con l’allora sindaco Rosario Crocetta, presidente della regione in carica, aveva sottoscritto un protocollo di legalità che impedisce di garantire occupazione ai soggetti anche con un passato malavitoso per non agevolare la mafia. “Non siamo mai stati associati al 416-bis – precisano i due fratelli Bassora – paghiamo, invece, lo scotto del comma 7 del protocollo.
Noi non possiamo ricevere aiuti per non agevolare le consorterie mafiose. Anche adesso che abbiamo scontato in carcere tutti i reati contestatici”.
Grazie ad un accordo tra Comune e Lions in estate hanno ricevuto un bonus da 2.000 euro per bonificare e mantenere il decoro del giardino adiacente l’Acropoli.
“Con meno di 90 euro al mese è utopistico pensare di sbarcare il lunario – ammette Rocco Bassora – Lo Stato è come se ci esortasse a tornare a rubare. Vorrei comprendere a cosa sono serviti 16 anni di carcere riabilitativo se poi veniamo lasciati ai margini. Sono disposto a tutto pur di avere un lavoro e guadagnare anche 700-800 euro al mese per garantire il sostegno alla mia famiglia”.