Gela. Un approccio innovativo, attraverso nuove tecniche d’avanguardia nei casi di parkinson. E’ un settantacinquenne che vive a Gela il primo paziente ad essere trattato con questa nuova metodologia, adottata dall’equipe dell’unità operativa complessa di neurologia dell’ospedale di Caltagirone. Al “Gravina e San Pietro”, infatti, si adotta un tipo di terapia con Levodopa in infusione sottocutanea. E’ quindi mininvasiva e meglio tollerata dai pazienti, consentendo di controllare la concentrazione plasmatica del farmaco e monitorare stabilmente i sintomi. L’attività è condotta dai medici calatini, nell’unità diretta dal dottor Alessandro Pulvirenti. “Sta dando ottimi risultati – dice Lorenzo S. figlio del paziente settantacinquenne – a Gela sarebbe stato impossibile”.
Per la famiglia, i risultati che si ottengono in una struttura ospedaliera di un centro molto vicino a Gela dovrebbero far riflettere anche la politica, principalmente in un periodo di campagna elettorale. “Bisognerebbe rafforzare il nostro ospedale – aggiunge il figlio del paziente – senza mettere in dubbio la sopravvivenza di un reparto importante come neurologia”.