Vertenza Irmes, azienda: “Protesta immotivata, proposte fatte ai lavoratori non sono irricevibili”

 
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Lavoratori Irmes davanti all'ingresso della bioraffineria

Gela. L’agitazione odierna, con i lavoratori Irmes che nuovamente hanno lasciato il cantiere all’interno della bioraffineria, lamentando ritardi nei pagamenti, è da ritenersi “immotivata e priva di fondamento concreto”. Dall’azienda arriva una presa di posizione, attraverso l’amministratore unico. Il management societario non nega le difficoltà, “non attribuibili in alcun modo all’attuale amministrazione”. Esclude che le proposte fatte ai lavoratori debbano ritenersi “irricevibili”. Allo stesso modo, parlano di ritardi nei pagamenti “di una sola mensilità”. “Anzitutto, si evidenzia che l’attuale compagine societaria e il nuovo management della Irmes sono subentrati nella gestione aziendale solo da pochi mesi, trovando una situazione di crisi conclamata, caratterizzata da gravi difficoltà economico-finanziarie pregresse. Queste criticità non sono attribuibili in alcun modo all’attuale amministrazione, la quale, sin dal proprio insediamento, ha agito responsabilmente e con trasparenza per riportare la società su un percorso di regolarizzazione e stabilità, anche attraverso il ricorso agli strumenti di regolazione della crisi d’impresa previsti dal codice della crisi. In tale contesto che sottolineiamo estremamente delicato (attesa l’imminente proroga contrattuale), i ritardi nei pagamenti degli stipendi, che si precisa non sono da addebitare all’attuale gestione, sono dipesi dalle oggettive limitazioni operative imposte dalla procedura concorsuale in corso. È solo grazie alla ferma iniziativa del socio di maggioranza, che ha sollecitato gli organi della procedura e sensibilizzato il tribunale di Gela, se è stato possibile ottenere l’autorizzazione al pagamento delle mensilità arretrate, permettendo ai lavoratori di ricevere quanto loro spettante. A oggi, resta da corrispondere una sola mensilità, tra l’altro scaduta da appena sette giorni, il che smentisce categoricamente quanto affermato circa presunti arretrati di due mesi. La gestione attuale ha operato – si legge in una nota aziendale – e continua a operare, con il massimo impegno per tutelare i livelli occupazionali, ben consapevole che numerose famiglie dei dipendenti Irmes fanno affidamento su questo unico reddito. Sorprende dunque l’azione di protesta odierna, soprattutto alla luce del clima di costante dialogo e confronto con le organizzazioni sindacali, che proprio nella giornata precedente avevano condiviso i contenuti della proposta aziendale, oggi oggetto di incomprensioni”. Dai vertici dell’azienda, che opera nell’indotto della bioraffineria, vengono posti i punti cardine delle proposte fatte ai dipendenti. “La proposta definita irricevibile e che riteniamo sia stata impropriamente rappresentata, consiste nella stipula di un accordo volto a regolare la corresponsione del Tfr maturato dai lavoratori in caso di cessazione del rapporto di lavoro, prevedendo una pianificazione in un arco temporale massimo di cinque anni, compatibilmente con la sostenibilità finanziaria della società subentrante, quindi nessuna rinuncia è stata chiesta e la proposta in linea con quelle di altre aziende impegnate a superare la crisi economica che attanaglia l’intero comparto. La società subentrante, si sottolinea, ha manifestato la volontà non solo di garantire la continuità delle attività aziendali ma di mantenere l’intero organico attualmente in forza, dimostrando un forte senso di responsabilità sociale e industriale. Questa misura, prevista nel piano concordatario che sarà depositato lunedì presso il Tribunale di Gela, è finalizzata a creare un equilibrio tra le esigenze dei lavoratori e quelle della nuova gestione, nel rispetto delle normative vigenti e con il chiaro intento di salvaguardare l’occupazione e il futuro dell’azienda”, riporta ancora la nota.

Dalla società delineano una protesta che “rischia di compromettere un lavoro di risanamento delicato”. “Per tutte queste ragioni, riteniamo l’agitazione di oggi immotivata e priva di fondamento concreto, nella misura in cui rischia di compromettere un lavoro di risanamento delicato, trasparente e condiviso, che ha già prodotto risultati tangibili anche grazie alla sensibilità e al supporto della Bioraffineria e dei suoi vertici aziendali. Irmes conferma, ancora una volta, la volontà di mantenere aperto un canale di confronto costruttivo con tutte le rappresentanze sindacali, nella consapevolezza che solo attraverso il dialogo e la responsabilità comune sia possibile tutelare il futuro dell’azienda, dei lavoratori e delle rispettive famiglie”, conclude la nota.

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