Gela. Scoppia l’emergenza igiene al quinto circolo didattico del plesso “Nicholas Green”, nel rione Margi. Ventidue bambini sono stati affetti da una malattia virale, per sedici dei quali è stato necessario il ricovero ospedaliero. I genitori dei piccoli alunni, ieri mattina, hanno organizzato una protesta chiedendo la sospensione delle lezioni per motivi igienico-sanitari. L’indice accusatorio è puntato anche contro l’associazione di anziani che utilizza i locali negli orari post scolastici, grazie ad un’autorizzazione comunale. Secondo Calogero Buttiglieri, responsabile dell’ufficio Igiene dell’Azienda sanitaria provinciale (Asp), “i locali risultano idonei, tranne, forse la palestra” che nei fine settimana si trasforma in balera per persone della terza età. “Gli anziani frequentano la scuola con autorizzazione del Comune dietro nostro nullaosta – assicura Rocco Incardona, dirigente del quinto circolo – Dopo le serate dovrebbero ripulire i locali che, ad oggi, non risultano essere sporchi. Naturalmente la verifica delle condizioni igieniche degli ambienti è affidata agli operatori scolastici. La ditta incaricata al servizio di pulizia – prosegue Incardona – ha garantito il potenziamento delle unità che ad oggi risultato inadeguate a garantire i locali puliti. La decisione di annullare le lezioni è degli organi competenti, come l’Asp, oggi presenti con il responsabile dell’ufficio Igiene”. Le motivazioni rese dal dirigente scolastico non sono servite a placare la protesta dei genitori che attendono il verdetto che, nei prossimi giorni, emetterà ufficialmente l’ufficio Asp del Distretto sanitario.
“Mio figlio e altri suoi compagni di classe – sostiene Salvatore Iudice – ha contratto una forma virale a causa dei locali scolastici sporchi. In una classe sono 22 i bambini ammalati e 16 quelli ricoverati in ospedale. Gli anziani, dopo i balletti, sporcano e non puliscono. Usano, peraltro gli stessi servizi igienici destinati ai nostri figli”. Il dirigente scolastico, per smorzare le accuse, preferisce parlare di contagio da infezione intestinale presa fuori dagli ambienti scolastici. “Non abbiamo nessuna mensa – dice Incardona – e il problema è arginato ad una sola classe”. “Mio figlio sta male – aggiunge Maria Grazia Bonanno – Ha vomito, diarrea e febbre alta. Altri cinque sono finiti in ospedale”. “Una bimba è costretta a rimanere in un lettino del reparto di Pediatria – incalza Grazia Raniolo – ormai da tre giorni. Oggi abbiamo deciso di ignorare le rassicurazioni avanzate dal dirigente scolastico imponendo ai nostri figli di rimanere a casa. Prima di tornare in classe vogliamo rassicurazioni certe con una missiva scritta direttamente dai responsabili dell’ufficio Igiene dell’Asp”.