Gela. Nel contesto generale di un dissesto finanziario che avrà ripercussioni notevoli su Palazzo di Città, una delle poche “finestre” a rimanere aperta è quella dei progetti. Sono diverse le linee di finanziamento attivate in questi quattro anni dall’amministrazione comunale, anche se nell’attuale frangente si trovano davanti al bivio delle variazioni di bilancio. In serata, dopo la presentazione ufficiale della scorsa settimana dei progetti di “Qualità dell’abitare”, un ulteriore focus è stato condotto sulla nuova programmazione 2021-2027 che l’amministrazione comunale (insieme agli enti di Niscemi e Butera) si appresta a sostenere attraverso l’Area urbana funzionale e l’Unione dei Comuni. Il budget potenziale potrebbe toccare una soglia non inferiore ai settanta milioni di euro. La strategia è stata definita dal gruppo di lavoro e rimane in sospeso l’accordo di programma che dovrà essere siglato con la Regione. Il dirigente Antonino Collura, coordina i programmi di tutte le linee di finanziamento ed è a capo del settore governance Pnrr. Ha spiegato, nel corso del dibattito organizzato insieme agli ordini degli architetti e degli ingegneri e al collegio dei geometri, che i prossimi mesi dovrebbero essere quelli più importanti per definire le tappe e sottoscrivere le ultime intese con Palermo. L’analisi condotta è stata parallela, non limitandosi alla sola nuova programmazione dell’Unione dei Comuni (c’erano i sindaci Massimiliano Conti e Giovanni Zuccalà, per l’amministrazione comunale l’assessore Francesca Caruso e il presidente del consiglio dell’Unione Carlo Romano) ma sviluppando le linee dei Gal “Valli del Golfo” e “Terre del Nisseno”. “I Gal e l’Area urbana funzionale devono dialogare”, è stato riferito. I fondi ci sono e in questi anni i decreti di finanziamento si sono susseguiti, anche per linee come “Agenda urbana” e “Rigenerazione urbana”. Grandi assenti, invece, sono le risorse per il personale. Tutte le entità coinvolte, compreso il Parco archeologico guidato dal direttore Luigi Gattuso, hanno confermato che è estrema la difficoltà di gestire progetti e finanziamenti senza avere il personale in numero adeguato. La prova pratica si riscontra in Comune. Nonostante un “borsino” dei finanziamenti decisamente in positivo, tanti iter non hanno visto la luce, proprio per assenza di gruppi coordinati che si possano occupare di ogni dossier. In municipio, il tavolo di lavoro costituito intorno ad “Agenda urbana” fece da apripista, mettendo insieme dipendenti comunali e professionisti esterni. Da allora, però, tanto è cambiato, a partire dalle vicende finanziarie dell’ente. Il gruppo di lavoro, per scelte politiche e burocratiche, ha cambiato pelle perdendo alcuni riferimenti. Anche l’approccio a “Qualità dell’abitare” è stato analogo, concentrando molto sul lavoro dei professionisti esterni. La scorsa settimana hanno pubblicamente affrontato le caratteristiche peculiari dei progetti che dovrebbero mutare buona parte del tessuto urbano di zone della città da decenni non al centro delle attenzioni istituzionali. Chiaramente, in serata durante il dibattito, i tecnici si sono rivolti alla politica. C’è bisogno di sostegno, anzitutto con maggiore personale. L’obiettivo di non far saltare ciò che il Pnrr garantisce è essenziale ma con strutture numericamente carenti, diventa insostenibile andare avanti.
“Conosciamo bene quali sono i problemi degli enti comunali – ha sottolineato il senatore M5s Pietro Lorefice già presente al varo dei progetti “Qualità abitare” – ci sono sfide importanti come la nuova programmazione 2021-2027 o gli stanziamenti per i programmi sviluppo e coesione. Una delle grandi difficoltà, a tutti i livelli, è legata alla gestione e alla traduzione del lavoro in progetti e lavori. I fondi ci sono, spesso anche fin troppi. Con i rappresentanti degli ordini professionali e con i sindaci, dobbiamo trovare soluzioni concrete e reali”.
La progettazione e gli iter di tanti investimenti sono stati concretizzati ma ancora oggi, su vari fronti, c’è il pericolo, tutt’altro che marginale, di rimanere a metà strada senza concretizzare gli interventi. Un monito che dovrà valere a maggior ragione per la nuova programmazione 2021-2027.