Gela. Un mese e quindici giorni senza sepoltura nonostante i suoi familiari avessero già provveduto ad acquistare un loculo nel cimitero di Farello.
L’iter non si sblocca. Prosegue la triste vicenda della salma di una novantunenne, morta lo scorso 30 novembre. La bara con dentro il suo corpo giace ancora nella camera mortuaria proprio di Farello. Tutto si è bloccato a causa del mancato rilascio dei provvedimenti d’agibilità ai titolari della confraternita che avrebbero dovuto garantire la disponibilità del loculo, acquistato dalla donna prima di spirare definitivamente. I tecnici del Comune non possono autorizzare il via libera senza il pagamento degli oneri da parte della confraternita. Si tratta di un’ultima tranche da 5 mila euro. Gli imprenditori della confraternita escludono di dovere quella somma al municipio e a loro volta i tecnici di Palazzo di Città non possono rilasciare il nulla osta senza quei soldi. Per questa ragione, già nelle precedenti settimane, i familiari hanno dato incarico all’avvocato Rocco Cutini. Il legale ha deciso di agire in giudizio contro i responsabili della confraternita, anche allo scopo di ottenere un provvedimento d’urgenza che possa contribuire a sbloccare l’intera vicenda. Neanche un incontro sul caso, organizzato in municipio, si è rivelato decisivo per le sorti di una salma ancora priva di sepoltura.