Gela. I militari della Capitaneria di porto hanno sequestrato un autoparco di proprietà di Ignazio Missud, a ridosso dell’area industriale di contrada Brucazzi. Mancano le autorizzazioni. La guardia costiera ha posto i sigilli anche a tutti i mezzi e ai materiali custoditi all’interno della vasta area. Secondo gli inquirenti, la struttura sarebbe priva delle licenze obbligatorie relative allo smaltimento dei rifiuti speciali e delle autorizzazioni per la custodia di materiale infiammabile. Nel piazzale attiguo alla strada statale 115, che dalla città conduce a Vittoria, è stato interdetto anche l’accesso. A farne le spese sono per lo più i proprietari dei mezzi, tra operatori agricoli e titolari di camion, dei camper e delle autovetture per uso privato, oltre agli amministratori delle imprese che usano il piazzale come deposito di merce. Tra queste una ditta che avrebbe custodito un quantitativo non precisato di bombole di gas per uso domestico. Le stesse potrebbero essere vuote. I particolari del sequestro, avviato dal personale della Capitaneria di porto, retta dal comandante Pietro Carosia, potrebbero essere resi noti nei prossimi giorni. Dalle prime indiscrezioni pare che all’interno del parcheggio operassero anche titolari di supermercati e imprese specializzate nel settore della metalmeccanica. Complessivamente oltre 135 operatori, tra autotrasportatori e piccoli padroncini, sperano nel dissequestro dei loro mezzi per scongiurare eventuali problemi economici. Il titolare dell’autoparcheggio, Ignazio Missud, nel 1988 avrebbe ottenuto la licenza per gestire un autolavaggio. Attività commerciale, quest’ultima, che non opererebbe ormai dal 1998.
Duro colpo ai proprietari. Sono, complessivamente, quattro le famiglie che gestiscono l’area adibita a parcheggio e deposito finita sottosequestro. I titolari della struttura si sono rivolti ad un legale di fiducia per cercare di svincolare i mezzi e tutti i materiali che i militari della Guardia costiera hanno sequestrato. Domani mattina potrebbe essere emesso un primo provvedimento per autorizzare il recupero di alcuni mezzi, come i camper e alcuni camion. All’interno del piazzale è stata rinvenuta anche la carcassa di un’autovettura incendiata nella zona industriale, alcuni pannelli di eternit e numerosi rifiuti speciali, tra oli e combustibili vari. L’irruzione degli uomini della Capitaneria di porto è avvenuta giovedì. “Militari della Guardia costiera – conferma Ignazio Missud – Hanno effettuato una verifica all’ormai ex autolavaggio, estendendola immediatamente al resto del parcheggio. Siamo fiduciosi nella giustizia anche se rimane l’amaro in bocca per la consapevolezza che molte istanze presentate sono finite nel dimenticatoio”.