Gela. Magistratura e avvocatura, insieme, per gestire la lunga fase dell’emergenza Covid, che ha quasi del tutto bloccato le attività d’aula a Palazzo di giustizia. Ieri, è stato sottoscritto un protocollo che farà da decalogo per assicurare lo svolgimento dei procedimenti ritenuti indifferibili e che toccano quasi esclusivamente la sfera penale. Verranno assicurati i pieni diritti degli imputati, con le garanzie processuali per tutte le parti coinvolte. Si opererà da remoto, anche se la presenza del giudice e del cancelliere in aula è un punto già concordato. “In questo modo – spiega l’avvocato Giacomo Ventura che presiede la Camera penale “Eschilo” – evitiamo la smaterializzazione dell’udienza, che è un principio ormai consolidato”. I legali parteciperanno sfruttando la videoconferenza, attraverso una piattaforma già predisposta. Gli imputati potranno ottenere il collegamento dalla struttura carceraria dove si trovano (nel caso fossero reclusi), oppure dai posti di polizia (se arrestati) o direttamente dalla propria abitazione (qualora fossero sottoposti ai domiciliari o ad altre misure cautelari). Almeno per le udienze ritenute indifferibili si andrà avanti con il “modello” riassunto nel protocollo, almeno fino al prossimo 30 giugno.
L’intesa, che è stata raggiunta pure a livello distrettuale, è stata sottoscritta dall’attuale presidente del tribunale Miriam D’Amore, dal procuratore capo Fernando Asaro, dal capo ufficio gip Lirio Conti, dal presidente dell’Ordine degli avvocati Mariella Giordano e appunto dal presidente della Camera penale Giacomo Ventura. In rappresentanza dei penalisti ieri c’erano inoltre i legali Salvo Macrì e Joseph Donegani.