Uccise la madre adottiva, svolta su Greco: “capacità d’intendere non scemata”

 
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Gela. La sua capacità d’intendere e di volere “non era scemata” al momento dell’aggressione e del successivo omicidio della madre adottiva Iolanda Di Natale. I tre periti nominati dai giudici della corte d’assise d’appello di Caltanissetta rivoltano del tutto

l’esito sulle valutazioni psichiche relative al giovane Fabio Greco, dichiarato non imputabile in primo grado dal giudice dell’udienza preliminare proprio per incapacità d’intendere e di volere ma sottoposto al ricovero in un ospedale psichiatrico giudiziario per un periodo di almeno quindici anni. Gli esperti nominati dai giudici d’appello hanno depositato la nuova perizia chiesta, all’inizio del nuovo dibattimento, dal legale che rappresenta i familiari della vittima, l’avvocato Flavio Sinatra.
In sostanza, a sorpresa, i tre periti raggiungono una conclusione del tutto diversa da quella che contribuì all’assoluzione in primo grado del giovane, difeso dall’avvocato Giacomo Ventura. La prossima udienza, fissata per il 26 settembre, consentirà di entrare nel vivo delle attività, anche alla luce della perizia prodotta dal collegio di esperti scelti dai magistrati. Fin dall’inizio dell’intera attività d’inchiesta, l’avvocato Giacomo Ventura ha messo in luce lo stato d’instabilità psichica del suo assistito.

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