Gela. “Non luogo a procedere” per tutti gli imputati nel giudizio partito per presunte irregolarità negli iter autorizzativi dello stadio “Presti”. Il gup Marica Marino ha disposto l’assoluzione per tutti i coinvolti. Anche questa mattina, nelle repliche, il pm Federica Scuderi ha confermato le presunte irregolarità nel rilascio delle autorizzazioni per l’utilizzo dello stadio nella stagione agonistica 2017-2018. Il magistrato, davanti al gup Marica Marino, aveva già chiesto il rinvio a giudizio di tutti gli imputati, ad iniziare dall’ex sindaco Domenico Messinese e dagli assessori che guidarono il settore di riferimento nelle varie giunte dell’ex grillino, ovvero Maurizio Melfa, Giovambattista Mauro e Rocco D’Arma. La richiesta del processo era stata avanzata anche nei confronti di Carmelo Campisi, Maurizio Tranchina, Antonino Serio, Davide Riccelli, Guido Catalano, Raffaele Greco, Francesco Turco, Giuseppe Piva, Franco Città, Alberto Cilia e Raffaella Galanti. Il giudice, invece, ha emesso una decisione che chiude il procedimento, escludendo responsabilità nei confronti degli imputati. L’indagine, condotta dalla procura e dai poliziotti del commissariato, non toccò solo la parte politica della vicenda “Presti”, ma anche quella della burocrazia. Tra gli imputati, c’erano dirigenti del Comune, funzionari Asp e vertici del comando provinciale dei vigili del fuoco. Tutti avrebbero forzato il rilascio di autorizzazioni, stando alle contestazioni senza valutare l’effettivo stato dell’impianto sportivo. Le attenzioni investigative si concentrarono su alcune parti dello stadio e sullo svolgimento di incontri di campionato del Gela Calcio. Le difese, depositando memorie e facendo leva su dati tecnici, hanno spiegato davanti al gup che le ricostruzioni dell’accusa non hanno trovato riscontro negli atti ufficiali, che anzi confermerebbero la regolarità delle condotte amministrative. Hanno spiegato che furono avviati i lavori necessari e nel rispetto di tutte le disposizioni normative. È stato escluso anche l’abuso d’ufficio.
Ancora oggi lo stadio “Presti” non è pienamente fruibile. Tra gli episodi emersi, l’affidamento diretto dell’incarico per il rilascio del certificato di idoneità statica, assegnato ad un professionista locale, ma per gli investigatori senza che ci fosse una vera urgenza a giustificazione della procedura. I difensori hanno invece ribadito la piena correttezza dell’operato di tecnici, professionisti e amministratori. Il gup Marino ha accolto la linea difensiva, pronunciando il non luogo a procedere. I coinvolti sono difesi dagli avvocati Giacomo Ventura, Flavio Sinatra, Elio Lembati, Rita Calò, Rocco La Placa, Michele Aliotta, Angelo Cafà, Giuseppe D’Aleo, Luisa Scerra, Antonio Gagliano, Salvatore Ciaramella, Salvatore Psaila, Gaetano D’Arma e Venere Salafia.Tutti i legali hanno sempre contestato la fondatezza delle accuse, ribadendo la piena legittimità dell’operato degli imputati, anche rispetto alle condotte amministrative, finite sotto verifica degli inquirenti.