Gela. Il sistema dei tamponi, soprattutto per i tanti lavoratori rientrati dal nord Italia, stenta ad assicurare certezze. Dall’Asp, nelle ultime ore, hanno fatto sapere che sono in fase di definizione gli esiti di almeno trecento test. Però, decine di operai rimangono ancora in attesa, confinati in abitazioni di fortuna e senza poter avere contatti con nessuno, neppure con i familiari. Uno stato di fatto che accomuna storie che si assomigliano quasi tutte. La gran parte di loro si è autodenunciata al rientro in città, isolandosi in abitazioni rurali o nelle zone balneari. C’è però chi attende anche da più di venti giorni, senza aver avuto alcuna indicazione.
In molti casi, si fa fatica anche ad avere i viveri necessari e la tensione monta, in condizioni di assoluta incertezza e precarietà. Anche dall’amministrazione comunale, che sta monitorando decine di casi, fanno sapere che la situazione rischia di degenerare se non arrivassero gli esiti dei tamponi. Una delle troppe falle che probabilmente stanno minando un’emergenza, al momento senza numeri preoccupanti in città ma che mette in forte difficoltà centinaia di persone.