Gela. La documentazione necessaria e le istanze di raffineria Eni sono state prese in esame dagli uffici ministeriali. La direzione generale economia circolare e bonifiche del Ministero dell’ambiente ha indetto la conferenza di servizi decisoria per approfondire i progetti di messa in sicurezza operativa dei terreni insaturi dell’area del sito industriale di proprietà Eni. Sono stati allegati inoltre gli atti che concernono il procedimento per l’approvazione del progetto operativo di bonifica, di messa in sicurezza operativa e permanente delle aree che ricadono nel sito di interesse nazionale. L’iter è spesso molto lungo e complesso. Le richieste avanzate dalla multinazionale, per il procedimento in essere, risalgono a due anni fa. Sui terreni insaturi ci sono state verifiche ministeriali, nel corso di altre procedure per le autorizzazioni. La comunicazione di avvio della conferenza di servizi è stata inoltrata a tutte le autorità competenti e agli enti del territorio. Quello delle bonifiche delle aree industriali di Eni è un capitolo che spesso ha fatto discutere. Di recente, è arrivata una decisione di assoluzione per manager e riferimenti tecnici della multinazionale, accusati di omissioni su questo versante.
Nel tempo, non sono mancati gli accordi istituzionali, compreso quello per il decommissioning, intervenuto nella fase di passaggio alla bioraffineria. Sono procedure che toccano direttamente pure gli uffici degli enti locali, in primis il Suap del Comune al quale la struttura ministeriale sollecita il rilascio dell’autorizzazione unica ambientale.