Gela. La cura quella del diabete che i cittadini si vedono negare. Dopo il pensionamento del medico preposto che aveva seguito migliaia di pazienti, tutto finisce con la chiusura in attesa di un sostituto. Le visite programmate vengono dirottate dal cup con tempi biblici che possono raggiungere anche i dodici mesi.
“Dopo la lettera inviata via pec in agosto al Direttore Generale ed all’assessorato regionale alla salute non abbiamo ricevuto nessuna risposta non siamo nemmeno presi in considerazione dalla Sanità Pubblica. Una prenotazione per una visita oggi a Gela viene data dal Cup al 18 dicembre 2025 ma a Caltanissetta i tempi sono più brevi, perché?. Non è possibile demolire il settore della Diabetologia in una città di 70.000 abitanti. Ma il diabete è una malattia importante e la possiamo annoverare tra i LEP (Livelli Essenziali di Assistenza)? Domanda che a Gela non ha risposte con conseguenze che provocano l’inizio di un percorso sanitario verso altre provincie limitrofe per trovare una data accettabile per la cura. Ci chiediamo se le migliaia di dati raccolti nei decenni sono stati aggiornati nel fascicolo sanitario elettronico, obbligatorio dopo il 30 giugno 2024. Naturalmente niente di tutto questo perché si inizia da zero con tutta la sfilza di esami correlati alla diagnosi di Diabete. Il Diabete come tutti sanno è una patologia che può nella sua cronicizzazione provocar danni microvascolari (dei piccoli vasi arteriosi) come la retinopatia (che causa danni alla vista fino alla cecità), la nefropatia (che compromette la funzione renale fino all’insufficienza renale cronica con necessità di dialisi), la neuropatia periferica (che favorisce le lesioni al piede per la riduzione della sensibilità cutanea e che prende il nome di piede diabetico, annoverato tra le principali cause di amputazione degli arti inferiori nel mondo) e la neuropatia autonomica (disturbi che colpiscono i nervi periferici autonomi, che regolano automaticamente i processi corporei). I danni macro-vascolari (danni dei grossi vasi arteriosi) sono responsabili di un aumentato rischio di aterosclerosi a livello di cervello (ictus), cuore (infarto) ed arti inferiori (ischemia). La legge inoltre cautela la difesa dei diabetici con la disciplina 115 del 16 marzo 1987 pubblicata in G.U. il 23/03/1987 che considera il diabete una patologia “di alto interesse sociale” e stabilisce alcuni obiettivi fondamentali da realizzare: prevenzione e diagnosi precoce; miglioramento della cura attraverso una rete di assistenza specializzata; prevenzione delle complicanze; inserimento dei diabetici nella scuola, nel lavoro, nello sport; miglioramento dell’educazione sanitaria e della conoscenza tra la popolazione; aggiornamento del personale sanitario; individuazione della popolazione a rischio; distribuzione gratuita dei fondamentali presidi diagnostici e terapeutici; l’istituzione della tessera personale del diabetico.
Nel merito la stessa obbliga le Asp del SSN ad istituire secondo l’art. lo 5 della legge 115 comma:
a) L’istituzione di servizi specialistici diabetologici, secondo parametri che tengano conto della necessità della popolazione, delle caratteristiche geomorfologiche e socioeconomiche delle zone di utenza.
Fatta l’ampia premessa possiamo affermare che una città come Gela in cui vivono 70.000 abitanti non merita certo solo una visita specialistica ma un percorso totale fatto di prevenzione e di controllo della popolazione.
I servizi di diabetologia, infatti, sono dedicati e svolgono in particolare i seguenti compiti:
a. prevenzione primaria e secondaria del diabete mellito;
b. prevenzione delle sue complicanze;
c. terapia in situazioni di particolare necessità clinica;
d. consulenza diabetologica con il medico di base e le altre strutture ove siano assistiti cittadini diabetici;
e. consulenza con divisioni e servizi ospedalieri in occasione dei ricoveri di cittadini diabetici; f. addestramento, istruzione, educazione del cittadino diabetico;
g. collaborazione con le unità sanitarie locali per tutti i problemi di politica sanitaria riguardanti il diabete.
Le telefonate provenienti dall’ambulatorio in cui si comunica la sospensione della visita programmata ed un nuovo percorso di cura, trasferendo al medico curante l’eventuale continuazione del piano terapeutico solo dopo visione dell’emoglobina glicosilata o della glicemia è altamente riduttivo per la salute dei cittadini e vista l’importanza della patologia. Si chiede in tal senso la riapertura immediata all’ambulatorio dedicato a Gela come previsto per legge”, si legge in una comunicazione del Movimento polo oncologico, presieduto da Maurizio Cirignotta.