Riesi. Il ritrovamento del corpo bruciato di Piero Di Francesco resta avvolto da una coltre di mistero. Una vicenda misteriosa, dalla dinamica ancora poco chiara. Diversi gli interrogativi ai quali gli investigatori stanno cercando di dare risposte.
Nessuna ipotesi è esclusa: suicidio, incidente o omicidio. Sarà l’autopsia, che probabilmente sarà effettuata domani in istituto di medicina legale di Catania, a sciogliere i dubbi ed a risolvere quello che sembra un vero e proprio rebus da decifrare.
Intanto emerge qualche particolare nel luogo di ritrovamento del corpo del giovane imprenditore. Nelle vicinanze della mercedes è stato trovato un bidoncino di benzina da 5 litri. Dal contenitore mancherebbe qualche litro. Si dovrà anche stabilire la posizione del cadavere sull’auto, prima che venisse estratto e adagiato al suolo dal padre Stefano.
Il corpo di Piero era collocato nel sedile guida o in quello posteriore? Il genitore del giovane non ricorda, infatti se il figlio giaceva nel sedile guida o in quello riservato ai passeggeri. Il suicidio appare alquanto strano poiché il giovane utilizzando la tanica di benzina, si sarebbe cosparso di liquido infiammabile per poi deporre il bidoncino per terra. Anche l’ipotesi dell’omicidio suona alquanto strana.
Supponendo l’intrusione di estranei, ladri o probabilmente malviventi con l’intento di uccidere il giovane nella rimessa dell’azienda sembra strano che per sbarazzarsi del corpo dell’imprenditore abbiano utilizzato la tanica di benzina per poi abbandonarla, tra l’altro avvitando il tappo.
L’incidente infine che sembra essere stato accantonato torna in ballo nell’indagine. Piero Di Francesco attirato dal fumo proveniente dall’auto si è recato in azienda tentando magari di capire da dove provenisse la nube. Probabilmente ha inserito benzina nel motore. La scintilla, lo scoppio e le fiamme infine avrebbero avvolto il suo corpo. Ipotesi sul tavolo degli investigatori, che attendono adesso risposte dall’autopsia.