Gela. Sui rapporti contrattuali tra Tekra e Palazzo di Città potrebbero indagare i pm della procura. I rappresentanti sindacali dell’Usb stanno predisponendo un esposto, da depositare sul tavolo dei magistrati. Una decisione maturata davanti ad una stasi, che sta coinvolgendo anche i diciotto lavoratori a tempo determinato, i cui contratti non sono stati rinnovati. Passi in avanti non ce ne sono e anche la riunione di questa mattina, con i lavoratori in piazza ad attendere, non ha sortito particolari effetti. “Abbiamo sempre sostenuto che vanno rispettati i numeri del capitolato, con 125 lavoratori e non i 103 attuali – dicono l’avvocato Livio Aliotta e il segretario provinciale Usb Luca Faraci – se Tekra, come ha spiegato, impiega meno lavoratori in alcuni servizi, allora perché il Comune non sanziona o prende provvedimenti? Come si fa a garantire lo spazzamento manuale senza i venticinque lavoratori previsti? Riteniamo che l’assessore Grazia Robilatte e l’amministrazione comunale debbano prendere una posizione chiara”. I dubbi sono tanti, acuiti dal fatto che gli altri lotti di gara, ad eccezione di quello del territorio di Gela, adesso sono stati assegnati ad aziende diverse da Tekra. “La proroga per Tekra c’è ancora? – si chiedono – in base a quale regime contrattuale sta operando attualmente l’azienda? Il capitolato deve essere rispettato e i lavoratori vanno tutelati, anche nella fase dell’eventuale passaggio di cantiere”. I vertici sindacali Usb hanno deciso di scrivere al prefetto di Caltanissetta, per ottenere una convocazione.
“Sappiamo che la commissione bilancio del Comune ha avviato una serie di verifiche sulle fatture del servizio – aggiungono – chiederemo di essere ascoltati in audizione. Da tempo, abbiamo avviato l’iter per l’accesso agli atti in Comune, ma non ci vengono rilasciati quelli che abbiamo richiesto”. Le acque sono sempre più agitate e sul servizio rifiuti potrebbero partire nuovi approfondimenti.