Gela. La “mala movida” non si sconfigge con la chiusura anticipata dei locali. Lo dicono le organizzazioni datoriali, senza girarci troppo intorno. Prendono posizione dopo gli annunci del sindaco Lucio Greco e delle istituzioni, riunite questa mattina a Palazzo di Città. “Prima di tutto vogliamo esprimere la nostra solidarietà all’imprenditore Gandolfo Barranco e a tutti i suoi collaboratori, che incoraggiamo ad andare avanti con la forza e la dignità che da sempre li contraddistinguono. Condanniamo il gravissimo atto avvenuto nella notte scorsa, che di certo nulla ha a che vedere con le attività dei pubblici esercizi – dicono Antonio Ruvio, Rocco D’Arma, Paolo Grimaldi e Rocco Pardo – per questo non devono pagarne le conseguenze gli onesti imprenditori, già in ginocchio per la pandemia, così facendo si perderanno solo posti di lavoro e la nostra città sarà sempre più povera”. Il sindaco e la prefettura hanno comunicato che i locali chiuderanno alle 00,30 (dalla domenica al giovedì) e all’1,30 (venerdì e sabato).
“La violenza, le risse, i furti, gli atti incendiari, i danneggiamenti, i tentati omicidi e gli omicidi non si fermano con la chiusura anticipata dei locali, bisogna incrementare il controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine – aggiungono i rappresentanti di Confcommercio, Fipe-Confcommercio, Casartigiani e Confesercenti – non servono ordinanze se poi non ci sono i controlli”. Ribadiscono la necessità di avere presidi di polizia nei luoghi strategici della movida notturna e più forze dell’ordine impegnate nei controlli. “Da tempo chiediamo dei presidi di sicurezza nei posti cruciali della movida cittadina, ovvio che la polizia municipale, visto l’esiguo numero di vigili in servizio, non può fare fronte a tutto il territorio cittadino. Fino ad ora – concludono – solo annunci che sono rimasti inascoltati. I commercianti sono le vere vittime di un territorio solo e abbandonato dallo Stato”. Sindaco e prefetto hanno inoltre comunicato di voler avviare un confronto con le organizzazioni datoriali.
La chiusura alle 00.30 non diminuisce posti di lavoro ma è’ un deterrente per la mala movida. Lo si applica in molti paesi liberi e democratici. Si esce lo stesso anticipando i tempi.