Gela. Anche la seconda procedura per l’affidamento del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti non ha dato esito. Non ci sono state offerte. Allo stato attuale, la campana Tekra continua a gestire l’appalto in proroga e la situazione non è certo delle più semplici. L’assemblea della Srr4 ha chiesto al rup del procedimento di presentare una relazione tecnica. I sindaci dell’ambito vogliono capire come poter sbloccare questa stasi. “Ci è stata proposta una suddivisione in lotti – dice il presidente della Srr4 Salvatore Chiantia – questo significa che si potrebbero mettere a gara i servizi, in base all’area di riferimento. Quindi, un lotto solo per la gestione delle attività a Gela, uno a Piazza Armerina, poi Niscemi e infine un lotto con tutti gli altri comuni. Il rischio, però, è che qualche lotto possa rimanere scoperto, magari perché ritenuto non profittevole da un punto di vista economico, rispetto agli altri”. L’assemblea dei sindaci ritorna a riunirsi in settimana. “Stiamo attendendo che il prefetto ci convochi”, dice ancora Chiantia. Sulle procedure di gara andate deserte i sindaci vogliono mettere al corrente la prefettura. Ci sono ancora tanti aspetti da chiarire, anche sul fronte dell’avvio dell’impianto di trattamento meccanico biologico. Ieri, a Palermo, si è tenuto un vertice, al dipartimento regionale acqua e rifiuti. Ci sono ancora collaudi tecnici da completare e la consegna alla Srr4 potrebbe concretizzarsi entro la prossima settimana. Il nodo vero, però, rimane la gestione dell’impianto, fondamentale per coprire il ciclo dei rifiuti, in città e negli altri comuni. “Ci sono ancora dei passaggi da completare – aggiunge Chiantia – a questo punto, non escludo che l’avvio a pieno regime possa slittare rispetto alla data prefissata dell’1 ottobre”. A fine settembre, scade la proroga del Tmb mobile, attualmente in funzione a Timpazzo. Senza il nuovo impianto, si rischia un’altra emergenza rifiuti.
In tutto questo, nelle ultime ore, è arrivata una nota tecnica, firmata dall’assessore regionale Alberto Pierobon, che pare tutta in direzione del passaggio di gestione degli impianti dall’Ato Cl2 in liquidazione alla Srr4. “L’autorizzazione integrata ambientale può essere rilasciata anche alle Srr”, fanno sapere dalla Regione. “A seconda del contesto – si legge nella nota tecnica fornita all’assessore Pierobon – una soluzione del genere potrebbe rivelarsi funzionale alla miglior tutela dell’interesse pubblico, laddove l’amministrazione, magari perché già titolare dell’impianto, preferisca ottenere direttamente l’autorizzazione per regolarne l’uso, in conformità con le prescrizioni dalla stessa imposte”. Sembra quasi un’accelerazione, cucita sul caso del Tmb di Timpazzo, ma non solo. “Secondo la nota – spiegano ancora dalla Regione – se è vero che le autorizzazioni vanno rilasciate a un gestore, nel campo ambientale il gestore può intendersi anche in altra accezione. Ciò potrà sbloccare, se gli uffici aderiranno a questo indirizzo, tutta la situazione ferma del passaggio dai vecchi enti alle attuali Srr, togliendo l’alibi a chi ancora si nasconde dietro a queste problematiche”. Secondo l’assessorato, “questa soluzione, tra l’altro, appare compatibile sia con l’affidamento del servizio ad un soggetto terzo, sia con la scelta di ricorrere alla gestione in house, ferma restando la necessità di un’attenta regolazione dei relativi rapporti per garantire che l’esercizio si conformi comunque con le prescrizioni in materia di Aia”.