Soldi compensazioni per progetti e direzione lavori, possibile vertice con Eni

 
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Un incontro in municipio sugli investimenti di Eni (immagini di repertorio)

Gela. E’ uno dei tanti dossier che ancora non conosce grandi sviluppi, almeno in termini pratici. Sui soldi delle compensazioni Eni, nei prossimi giorni, potrebbero tenersi incontri tra l’amministrazione comunale, che esce dalla “crisi” che ha portato alla dipartita dei dem, e i manager della multinazionale. Ci sono somme ormai vincolate, che non possono essere dislocate su capitoli diversi da quelli già definiti. Rimangono però circa sedici milioni di euro sui quali la giunta pare intenzionata ad imprimere destinazioni differenti, rispetto a quelle dell’iniziale accordo. Sotto valutazione ci sarebbero alcuni progetti, che possano avere ricadute pratiche sulla città. Dalle stanze del settore sviluppo economico, si attendono supporti finanziari per coprire voci ritenute strategiche, almeno in questa fase. Nel corso del confronto con i manager del cane a sei zampe, probabilmente si chiederà di spostare una parte delle somme ancora disponibili a copertura di un fondo per la progettazione e la direzione dei lavori, anche su programmi di finanziamento come “Patto per il Sud” e “Agenda Urbana”. In base ai dati in mano all’assessore Terenziano Di Stefano, a Palazzo di Città sarebbero almeno sessanta i procedimenti aperti, molti dei quali però vanno a rilento o sono del tutto fermi, proprio per assenza di risorse e personale. Per garantire i costi di progettazione e gli incarichi tecnici del programma “Agenda Urbana” è stato previsto un fondo da circa 600 mila euro. Somme che però vengono considerate insufficienti. “Bisogna considerare – dice Di Stefano – che non ci sono solo i procedimenti del “Patto per il Sud” e di “Agenda Urbana”. I tecnici del Comune, spesso, seguono contemporaneamente decine di procedure, anche di portata economica meno rilevante. Manca personale e servono fondi per assicurare la progettazione e la direzione dei lavori. Non si possono affidare tutte le incombenze solo a pochi rup, che non riescono a seguire tutto”. La scorsa settimana, sei procedimenti di “Agenda Urbana” sono passati dal settore lavori pubblici (in affanno) allo sviluppo economico.

“Decidere di usare una parte delle somme delle compensazioni per finalità diverse da quelle dell’intesa iniziale non è sufficiente – conclude Di Stefano – serve l’autorizzazione della Regione. Crediamo che vadano confermati quei progetti che possono avere vere ricadute economiche e occupazionali per la città. Una parte delle somme però sarebbe importante per ottenere più risorse e assicurare progettazione e direzione dei lavori”. Al momento, è solo un’ipotesi che dovrà però trovare altri consensi. Far trascorrere ulteriore tempo rischia di mettere in discussione finanziamenti già confermati, dopo il caso dei trentatré milioni di euro del “Patto per il Sud”.

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