“Sindacato pronto a dialogare con Greco”, su aree di crisi governo riduce trasferimenti

 
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Gela. La nuova amministrazione comunale del sindaco Lucio Greco, in attesa di completare gli ultimi “ritocchi” prima dell’insediamento ufficiale, deve anche guardare ai dossier più pesanti. Il territorio, almeno sulla carta, si appresta a ricevere risorse non indifferenti, almeno da un punto di vista finanziario. Soldi che dovranno garantire investimenti duraturi. Non è chiaro quale sarà il destino dei 32 milioni di euro delle compensazioni Eni (uno dei tanti aspetti che non quadrano), ma anche per l’area di crisi complessa (totale 25 milioni di euro) c’è ancora molto da fare. “Ci sono tanti argomenti importanti da affrontare e il sindacato è pronto ad incontrare il nuovo sindaco e la sua amministrazione”, spiega il segretario confederale della Cgil Ignazio Giudice. “Stiamo solo attendendo l’insediamento ufficiale”, aggiunge. L’intenzione, non solo della Cgil ma anche di Cisl e Uil, è di avviare un dialogo costante con l’amministrazione comunale, del tutto carente invece quando a Palazzo di Città c’era l’ex giunta Messinese (non sono mancati neanche gli scontri verbali tra amministrazione e “triplice” sindacale).

Di investimenti si parla da anni, ma ad oggi poco è maturato, ad eccezione della sola Eni. I fondi dell’area di crisi complessa non hanno soddisfatto. Solo venticinque milioni di euro per più di venti comuni vengono ritenuti poca cosa. Le risorse finanziarie stanziate dal governo per le Regioni nelle quali sono state istituite aree di crisi sono però in diminuzione. Negli scorsi giorni, è stato registrato il decreto interministeriale che stanzia un totale di 117 milioni di euro, a fronte dei 150 milioni di euro che erano stati richiesti dai territori. Il segno meno riguarda tutte le Regioni che hanno accesso al fondo, Sicilia compresa, e si attesta al 23,74 per cento.

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