Gela. Per il servizio rifiuti in città, ancora senza vere certezze su gare e affidamenti, si prospetta un’altra fase di forte instabilità. Pochi giorni fa, il sindaco Lucio Greco, seguendo quanto deciso dagli altri Comuni e dall’assemblea della Srr4, ha firmato un’ordinanza che proroga l’affidamento a Tekra per l’intero mese di novembre. Successivamente, l’amministrazione vorrebbe chiudere l’accordo su una nuova proroga tecnica, sempre in favore dell’azienda campana, almeno fino alla gara da sette anni, il cui iter però non è ancora concluso. Un cronoprogramma che non convince affatto gli imprenditori di Tekra. Il colpo di scena è arrivato in giornata, con una missiva che i vertici dell’azienda hanno inoltrato a Palazzo di Città e alla Srr4. Prendono atto della proroga per il mese di novembre, ma non sono intenzionati ad accettare altre proroghe tecniche, a tempo indeterminato e alle stesse condizioni del capitolato di sei anni fa (che tra le altre cose prevedeva un affidamento solo per sei mesi). Nella missiva, si spiega che l’azienda, dopo il 30 novembre, non accetterà più altre proroghe. La decisione viene qualificata come “irrevocabile”. I manager campani, che fino ad ora non hanno mai partecipato a nessuna della procedure di gara “ponte” (tutte andate deserte), parlano di “motivi di organizzazione e gestione aziendale” ma anche di ragioni legate “all’immagine societaria”. Sembrano irremovibili. La proroga per il mese di novembre arriva dopo che l’Anticorruzione ha bocciato il “nuovo” contratto che il sindaco Lucio Greco (da diversi mesi anche con la delega ai rifiuti) aveva definito insieme ai manager Tekra, per tentare di arrivare ad un adeguamento di alcune tariffe e prolungare il rapporto, almeno fino alla prossima gara. Il no dell’Anticorruzione e le gare non espletate l’hanno costretto a ripiegare sulla proroga di un mese, in attesa di quella tecnica, che dovrebbe avere una durata maggiore. Passaggi che non convincono gli imprenditori campani, pronti a lasciare. La comunicazione in municipio è stata inoltrata anche per mettere al corrente lo stesso Greco e i suoi tecnici, così da consentirgli di individuare altre soluzioni per il servizio. Se il Comune scegliesse la linea dura, obbligando comunque Tekra a portare avanti il servizio, allora l’azienda si vedrebbe costretta a “contingentare il servizio limitandolo all’indispensabile, con evidenti e più gravi ripercussioni sulla cittadinanza e sull’ambiente”.
Gli imprenditori, già diversi mesi fa avevano annunciato che avrebbero lasciato il servizio in tutti i Comuni dell’ambito. Le gare non affidate, i canoni rimasti fermi, la nuova azienda che non ha ancora effettuato il subentro nei cantieri (per i Comuni con assegnazione già deliberata) e le inchieste che toccano il comparto locale, potrebbero essere tutti elementi decisivi nell’addio formalizzato da Tekra, che tiene aperta anche la strada dell’azione giudiziaria.