Gela. “L’amministrazione comunale deve incentivare il rifacimento dei prospetti delle abitazioni, lo aveva indicato in campagna elettorale”. Francesco Agati, tecnico del settore, ritiene sia necessario usare il “bonus facciate”, previsto nella nuova legge di bilancio. “Gela è conosciuta anche per lo stato di incuria dei prospetti esterni, una città brutta, non curata – dice – nel 2020, il governo nazionale ha previsto una detrazione del 90 per cento per interventi di decoro. Un’opportunità per la città. Inoltre, non vengono applicati i limiti di spesa, 96 mila euro, per unità immobiliare. La detrazione vale anche per i lavori effettuati sulle singole unità, ville e villette. Viene poi spalmata in dieci anni, come avviene per gli altri bonus già esistenti”. Per Agati, promuovere soluzioni come questa garantirebbe una ripresa di tutto il settore. “Due sono gli aspetti fondamentali del bonus facciate – continua – il primo è che la detrazione vale senza alcun limite di spesa, il secondo è che si accede allo sconto fiscale anche in caso di lavori di manutenzione ordinaria. Vale a dire che basta semplicemente tinteggiare le pareti esterne di un edificio per avere diritto alla detrazione. Il Comune si attivi per favorire e sensibilizzare l’utilizzo della norma. Un intervento che farebbe aumentare il valore immobiliare, darebbe decoro alla città, farebbe partire piccoli cantieri per centinaia di piccole imprese magari poco qualificate, dando la possibilità a muratori, fabbri, artigiani, ma anche commercianti del settore e tecnici locali, forse i migliori d’Italia”.
Anche le concessioni edilizie in sanatoria, secondo Agati, dovrebbero essere vincolate al rifacimento. “Abbiamo avuto moltissimi committenti, che recandosi presso il nostro studio si sono detti interessati – conclude – il Comune si attivi sia per sensibilizzare all’utilizzo del bonus, sia per approvare l’obbligo di prospetto con verifica dell’ufficio urbanistico e dichiarazione del tecnico con veto di rilascio della concessione edilizia in sanatoria a chi non dovesse rifare le pareti esterne dell’edificio”.