Gela. Fuori dal Sito di interesse nazionale per gli interventi coordinati a livello ministeriale e mai inserite tra le priorità del piano di risanamento ambientale. “A rischio ci sono centinaia di agricoltori”. La questione delle serre e della fascia trasformata che dal Dirillo raggiunge il fiume Gela è una voragine tutt’altro che “messa in sicurezza”. Degli interventi lungo la fascia trasformata, occupata quasi esclusivamente da coltivazioni in serra, dovrebbe farsi carico il Comune. “Vorrei capire, però, con quali fondi? – chiede Emilio Giudice tra i responsabili della Riserva orientata Biviere – purtroppo, questa giunta, almeno per ora, sta dimostrando di fidarsi fin troppo degli annunci. Noi avevamo chiesto di ricomprendere la questione delle serre nel sito di interesse nazionale. L’amministrazione, però, ha preferito non estendere il Sin, rinviando tutto a tavoli di confronto successivi. L’impegno era stato assunto anche davanti ai funzionari della Regione. Vorrei capire, adesso, quale intenzione abbiano il sindaco e i suoi assessori. Trascurare la questione serre significa mettere a rischio centinaia di agricoltori. In quell’area, le principali emergenze si chiamano erosione della costa, occupata del tutto dalle serre, e inquinamento delle falde. Non ci si può limitare a semplici spot come quello della pulizia della spiaggia di Bulala”. Per Giudice, infatti, la fascia trasformata che dall’area del Dirillo raggiunge il fiume Gela sarebbe del tutto fuori legge. “Da decenni, proprio quella zona – aggiunge – è proprio fuori dall’Europa e dalle normative, rigide, dettate in materia dal legislatore continentale. Se la magistratura, solo per fare un esempio, decidesse di valutare l’eventuale rispetto delle norme in materia, si rischierebbe seriamente il blocco totale di ogni attività. Ovviamente, mi riferisco anche allo smaltimento delle masse di rifiuti prodotte, a concessioni e autorizzazioni”. La giunta, in ogni caso, non ha nascosto neanche l’intenzione di verificare il possibile “trasloco” delle serre in altre aree del territorio locale. “Si può certamente discutere – conclude Emilio Giudice – ma non sono prospettive che possano concretizzarsi dall’oggi al domani. Ci vuole una pianificazione dettagliata e non mi pare che l’attuale amministrazione stia percorrendo questa strada”.