Gela. Censimento delle serre, bonifica delle discariche che insistono nelle aree protette prevedendo il reintegro dei 28 operatori licenziati dalla Tekra, società campana che si occupa della gestione e della raccolta dei rifiuti. Sono questi gli argomenti salienti che hanno caratterizzato il tavolo tecnico di rilancio del settore serricolo e di salvaguardia del patrimonio dunale che caratterizza il progetto europeo “Life +Leopoldia”. Al tavolo regionale era presente Emilio Giudice, responsabile della riserva orientata del lago Biviere, oltre al vice sindaco e assessore comunale, Simone Siciliano.
Secondo l’ambientalista Giudice, presidente della sezione locale Lipu, “le coste gelesi, in contrada Mignechi, presentano una particolare erosione che potrebbe essere stata causata da una particolare presenza di serre – evidenzia – E’ sparita la spiaggia per lasciare spazio a discariche a cielo aperto, con una presenza incessante di plastica e rifiuti speciali proprio a ridosso dell’area protetta”. La denuncia più eclatante sarebbe legata ad un presunto insediamento abusivo di aziende serricole su una vasta area statale. “Ci sono tra i 50 e 60 ettari di serre nell’area di demanio statale – accusa Emilio Giudice – Sono sicuramente in prevalenza occupazioni abusive”.
Gli altri protagonisti del tavolo, funzionari della Regione e della giunta comunale, hanno risposto chiedendo l’avvio di un censimento per verificare l’esistenza delle presunte serre abusive. L’obiettivo è verificare se sono state rilasciate le autorizzazioni.
L’avvio delle bonifiche delle aree che ricadono in zone protette e di interesse ambientale e faunistico, potrebbe essere affidato agli operatori della Tekra in rispetto della volontà del consiglio comunale. La decisione dei vertici della Tekra di esonerare 28 operatori, era stata condizionata dal giro di vite sui costi imposti dal sindaco Domenico Messinese convinto di ridimensionare i servizi aggiuntivi al bando, in netto contrasto con quanto effettuato dalla precedente amministrazione comunale. Il vice sindaco, Simone Siciliano, non ha escluso, durante il tavolo palermitano, la possibilità di ricorrere proprio agli ex operatori del servizio di raccolta dei rifiuti. A Palermo si è discusso anche della possibilità di mutare la gestione di quell’area da demanio statale a regionale, sulla scia di quanto chiesto per l’area del porticciolo.
“Saranno gli uffici tecnici della regione ad avviare un censimento delle serre – conclude Emilio Giudice – L’attività permetterà di alleggerire l’azione inquinante e debellare il fenomeno delle aziende abusive che operano nel territorio”.