Gela. Stoccavano e smaltivano abusivamente rifiuti speciali e pericolosi in due diverse discariche non autorizzate di 2500 e 1000 metri quadrati, nelle contrade Rinazzi e Cocuzza. A smascherare l’attività illecita sono stati i militari della guardia di finanza che hanno denunciato cinque persone.
I rifiuti venivano accumulati e divisi per categorie, quasi come una sorta di discarica differenziata, all’avanguardia se non fosse per il risultato finale, fra i più deplorevoli possibili. Questi rifiuti venivano infatti concentrati in un secondo sito in contrada Rinazzi dove, per combustione, avveniva il vero e proprio smaltimento. Scarti di ogni genere come vetro, alluminio, plastica, legno, imbarcazioni dismesse, eternit e altri rifiuti pericolosi – in normali condizioni – per la salute dell’uomo e dell’ambiente, devastanti se incendiati.
Diversi giorni di analisi e studio delle abitudini dei trasportatori hanno portato i finanzieri del nucleo mobile al rinvenimento della discarica, sita appena fuori Gela sulla ss117, a pochi metri dalle sponde del fiume Gela, e fra le colture di carciofi e pomodori, ove grandi quantità di fumi scuri si sprigionavano da cumuli di plastica e sfabricidi in fiamme.
Nel sito di stoccaggio sono stati rinvenuti cumuli di plastica, carta, legna e oli esausti. Perfino la strada per raggiungere il sito dove venivano smaltiti per combustione i rifiuti era stata realizzata con materiali edili di risulta notevolmente pericolosi, come l’eternit.
Le indagini avviate dalle fiamme gialle rette dal capitano Massimo Devito, coordinate dalla Procura della Repubblica, proseguiranno per accertare eventuali responsabilità di altri soggetti, complici nella realizzazione del trasporto e nello smaltimento illecito di rifiuti.