Senza acqua anche da sedici giorni, Cgil: "Questa è totale inciviltà"
Gela. E’ piena crisi idrica e ci sono zone della città che non ricevono forniture da sedici giorni. Il Forum dei movimenti per l’acqua pubblica ha chiesto il rispetto dell’esito referendario di nove...

Gela. E’ piena crisi idrica e ci sono zone della città che non ricevono forniture da sedici giorni. Il Forum dei movimenti per l’acqua pubblica ha chiesto il rispetto dell’esito referendario di nove anni fa e il ritorno alla gestione pubblica, anche la Cgil ritiene che la situazione non sia più sostenibile. “Questa è inciviltà, con chiare ed evidenti responsabilità politiche storiche dall’Eas a Caltaqua. A cosa servono i lavori di ammodernamento se non migliorano le condizioni di erogazione a partire dai tempi, con erogazione h24? – dice il segretario confederale Cgil Ignazio Giudice – continuiamo a vedere tante autobotti in giro per la città, alcune sono a carico di Caltaqua e altre dei vari condomini che ne fanno richiesta. Il sindacato, unitariamente, ha avuto incontri con l’assemblea territoriale idrica, ora si attendono i fatti. La città che doveva liberarsi da Eni, così per svariati decenni il ceto politico comiziava da piazza Umberto I, ora si fornisce da Eni anche per l’acqua”.
I diritti di base vengono violati, a cominciare da quello all’acqua. “La Cgil rivendica il diritto ad avere l’acqua tutti i giorni, potabile e bevibile senza giri di parole utili a ingannare l’intelligenza e la dignità dei cittadini, oltre che le loro tasche – continua Giudice – è come se ogni utente avesse una rata come quelle che si attivano con le società finanziarie. Ora, basta”. Disservizi che vanno avanti da anni e miglioramenti non se ne sono visti.