Salta la guardiania notturna al Vittorio Emanuele, tagliato il turno all’ingresso

 
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Gela. Scoppia il caos per il servizio di controllo dell’accesso in ospedale. Nelle ore notturne non è prevista la presenza di operatori e la sbarra rimane alzata. La decisione è stata adottata dal management dell’Azienda sanitaria provinciale, retto da Ida Grossi.

A sancirlo è stato, Luciano Fiorella, direttore del presidio ospedaliero “Vittorio Emanuele” il quale ha sottoscritto un provvedimento e inoltrato tra le unità operative una circolare. Il servizio di controllo sarà garantito solo nei due turni diurni, con orario continuato dalle 8 del mattino alle 8 della sera. Il cambio turno è fissato alle 2 del pomeriggio.
Gli operatori incaricati al servizio sono due, dei quali uno solo è assunto con la mansione di portiere. Secondo le prime indiscrezioni il provvedimento si sarebbe reso necessario a seguito della protesta mossa da sei dipendenti ospedalieri che, da alcuni anni, garantivano il controllo all’accesso dell’ospedale dopo la risoluzione del contratto da parte dell’Asp ai metronotte della Ksm. I sei operatori avevano protestato duramente contro il manager ospedaliero, lamentando il mancato pagamento dello straordinario. Il ritardo sull’erogazione delle somme sarebbe arrivato a quota otto mesi.
“E’ stato disposto l’interruzione del servizio di guardiania – assicura il direttore Fiorella – Il servizio non sarà assicurato nelle ore notturne. La turnazione, durante il giorno, sarà garantita da due dipendenti, di cui uno assunto con la qualifica di portiere”.
A decretare la sospensione del servizio notturno era stata, il 4 settembre scorso, Valeria Cannizzo, dirigente del presidio ospedaliero Vittorio Emanuele, la quale aveva fatto diramare una circolare. Il provvedimento, in verità, rischia di aumentare i problemi di sicurezza tra le corsie dell’ospedale. Solo la scorsa settimana era toccato ad alcuni pazienti ricoverati nel reparto di Ortopedia, mandare in fuga un rapinatore che si era introdotto indisturbato nella notte tra le stanze di degenza.

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