Gela. Paralisi della sale operatorie, migrazione sanitaria e ritardi nella consegna dei nuovi reparti. Tanti punti interrogativi tra lecorsie del nosocomio. A fare il bilancio sulla situazione dell’ospedale è Pino Federico, il deputato all’Ars esponente di Forza Italia che aveva effettuato una visita al cantiere del nuovo Pronto soccorso ospedaliero con i consiglieri Angelo Amato (M5S) e Salvatore Scerra (Forza Italia) evidenziando, inoltre, l’impossibilità di realizzare l’Unità di terapia intensiva neonatale per la mancanza di 30 unità, tra personale medico e paramedico. Secondo Federico il gruppo operatorio garantisce gli interventi programmati dalle diverse unità operative una volta la settimana. Solo le urgenze possono essere effettuate. Il deputato di Forza Italia ha presentato una interrogazione al parlamento siciliano. “Urge il potenziamento delle unità di anestesisti nell’ospedale di via Palazzi – denuncia il forzista Federico – la cui mancanza ha determinato, già da qualche mese, la quasi paralisi delle sale operatorie. Le ripercussioni negative incidono nella attività di routine del personale medico che nonostante la professionalità non è in condizione di operare con continuità ma solo una volta alla settimana, tranne per i casi urgenti. Il bilancio è disastroso, i sanitari non possono fare altro che rinviare tutti gli interventi”.
L’Asp annuncia nuove risorse. Non si è fatta attendere la replica del management dell’Azienda sanitaria provinciale, diretto da Carmelo Iacono, che ha annunciato l’arrivo di nuovi anestesisti e il conseguente miglioramento degli interventi programmati. “Abbiamo sforato di 5 milioni di euro il tetto di spesa per il personale medico – spiega Iacono – non possiamo fare altro. Adesso tocca al governo regionale dare risposte concrete autorizzando le assunzioni a tempo determinato”. In verità tra il forzista Federico e il manager sanitario Carmelo Iacono erano emerse delle frizioni proprio durante la visita in ospedale di Pippo Di Giacomo, presidente della commissione regionale Sanità. Il manager Iacono, in replica a Federico che aveva parlato di carenza delle attrezzature in Otorino, non esitò a parlare di incapacità del personale medico. “La carenza di anestesisti – aggiunge Pino Federico – induce eccellenti professionisti a trasferirsi in altri siti ospedalieri. Si teme lo svuotamento dei validi professionisti a discapito dei tanti utenti che non esitano a guardare altrove impone all’Asp nissena un complesso ed oneroso costo legato alla migrazione sanitaria”. La carenza di anestesisti era stata evidenziata anche da alcuni pazienti dei reparti di Otorino e, ancora più grave, della Senologia. I dirigenti delle due unità operative sarebbero stati costretti a rinviare molti interventi proprio per l’indisponibilità del gruppo operatorio privo di anestesisti.