Gela. E’ rottura tra Eni e sindacati. Il piano presentato davanti al ministro dello sviluppo economico Federica Guidi non è stato per nulla accettato dalle sigle interessate all’intera vertenza. I numeri indicati sono quelli già anticipati dalla nostra testata.
320 gli addetti al progetto di bioraffinazione. Altri 300, invece, gli operatori interessati all’area di upstream Enimed. Per quanto riguarda la formazione e i servizi, il piano fa riferimento a 130 addetti. Il frangente bonifiche, invece, riuscirebbe ad interessare 200 dipendenti.
“Un piano inaccettabile – dice il segretario provinciale della Filctem Cgil Gaetano Catania – credevamo che la presenza ministeriale consentisse maggiori spiragli. Invece, niente. Dell’indotto non si è neanche parlato”.
Un giudizio negativo arriva dal primo cittadino Angelo Fasulo. “Non siamo assolutamente soddisfatti – ammette – non c’è stata alcuna apertura. Non è ancora detta l’ultima”. Dello stesso avviso il segretario provinciale dell’Ugl chimici Andrea Alario. “Il piano – dice – ridimensiona drasticamente l’occupazione in fabbrica”.
Adesso, si attendono le reazioni dai presidi organizzati dai lavoratori. Il tavolo al ministero dello sviluppo economico, comunque, rimane aperto.