Gela. Un rilancio dell’azione antiracket, come già chiesto nelle scorse settimane dal presidente nazionale della Fai Tano Grasso. E’ quanto emerge dal congresso tenutosi a Napoli, dove si sono radunati i vertici delle associazioni antiracket e antiusura dell’intera penisola. All’iniziativa hanno partecipato anche il presidente dell’associazione “Gaetano Giordano” Renzo Caponetti (che è anche componente del direttivo nazionale Fai) e l’avvocato Giuseppe Panebianco, che rappresenta l’associazione nei diversi procedimeti penali avviati dopo le denunce di imprenditori assistiti dall’antiracket.
“Ulteriore trasparenza e un rafforzamento dell’azione a livello locale, sono questi i punti che abbiamo valutato – dicono Caponetti e Panebianco – a fine mese, Tano Grasso ha in programma una visita in città. Molto probabilmente organizzeremo una conferenza stampa proprio per spiegare le ragioni di una nuova fase di contrasto alle imposizioni estorsive, a cominciare da quelle che giungono dai gruppi criminali”. Il fronte dell’antiracket dovrà inevitabilmente rispondere anche a quanto sta emergendo dall’inchiesta “Double face” sul cosiddetto presunto sistema Montante, che sta toccando pesantemente il percorso di legalità avviato anni fa con le prime denunce contro le organizzazioni criminali e le richieste di denaro imposte ad impreditori ed esercenti locali.
Tutto chiacchiere è niente di fatto