Gela. “Un obbrobrio giuridico”. La definizione è dell’avvocato Giacomo Ventura, presidente della Camera penale “Eschilo”. Il legale ha coordinato l’assemblea, convocata ieri mattina in tribunale per valutare gli aspetti più contestati della riforma che dovrebbe condurre a rivedere del tutto la disciplina della prescrizione processuale. “Una sospensione sine die della prescrizione, dopo il giudizio di primo grado – ha proseguito – è del tutto fuori dalla Costituzione”. Anche i penalisti del foro locale hanno aderito all’astensione indetta dall’Unione nazionale Camere Penali, che in questo modo sceglie di esprimere dissenso verso le decisioni del governo e del ministro della giustizia Alfonso Bonafede, che invece vuole chiudere ottenendo il via libera alla sua riforma. La disciplina, sostenuta dal governo nazionale, punta molto sulla necessità di ridimensionare la prescrizione, praticamente congelandola a tempo indeterminato. Un approccio che ha generato la reazione dei penalisti. “Bisogna sensibilizzare i cittadini – ha detto ancora Ventura davanti a diversi legali del foro – questa vicenda della prescrizione può toccare tutti e violare diritti fondamentali. E’ necessario non limitarsi agli aspetti puramente accademici. Dobbiamo andare in strada, a spiegare le nostre ragioni ai cittadini”.
I penalisti della Camera “Eschilo” non escludono nuove iniziative di protesta e hanno aderito allo sciopero, iniziato lunedì scorso e che si è appena chiuso, in attesa che dal governo centrale si facciano sentire. La riforma, però, potrebbe già entrare in vigore da gennaio.