Gela. “Se in aula consiliare dovesse arrivare un provvedimento della giunta che prevede una modifica a posteriori delle tariffe della Tari, lo porterò io stesso alla Corte dei Conti”. A Palazzo di Città, tanti già prevedono l’ennesimo muro contro muro tra amministrazione comunale e consiglio. Le parole del capogruppo di Noi con l’Italia Vincenzo Cirignotta sono chiare. Il suo gruppo non accetterà alcuna modifica postuma delle tariffe, attraverso gli eventuali aggiustamenti che l’amministrazione comunale vorrebbe apportare al piano economico finanziario 2014. Negli scorsi giorni, il vicesindaco Simone Siciliano ha proprio incalzato sul pef di quattro anni fa, ritenendolo causa di tutti i mali, almeno per quanto concerne i pesantissimi debiti fuori bilancio generati dalla gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Vizi causati da un presunto errore contabile, che adesso va “corretto”. Per Cirignotta, però, l’aggiustamento che il sindaco Domenico Messinese il suo vice si apprestano a presentare al consiglio comunale, non sarebbe soltanto illegittimo ma addirittura anche incostituzionale.
“Ci sono pronunce della Corte dei Conti che non lasciano dubbi – dice ancora – non solo la sezione regionale ma anche le sezioni unite si sono sempre pronunciate contro l’eventuale aggiustamento delle tariffe Tari, successivo all’approvazione del bilancio di previsione. Quello che propone la giunta è follia pura e spero proprio che il collegio dei revisori dei conti dia parere negativo. Lo ribadisco, se un atto di quel tipo dovesse arrivare in aula ed essere approvato, sarò io stesso a rivolgermi alla Corte dei Conti. Misure come queste non possono essere adottate neanche davanti a squilibri di bilancio”. Tra rifiuti e debiti, la partita si gioca in consiglio comunale, senza dimenticare le aule di giustizia.
