Gela. Lo scarico di reflui non depurati in mare deve essere bloccato definitivamente. I reflui in mare. Così, l’amministrazione comunale ha deciso di dare quindici giorni ad Eni, Irsap e Ato idrico Cl6 per intervenire sul depuratore consortile presente nell’area della fabbrica di contrada Piana del Signore. Un impianto, di proprietà dell’ex Asi oggi Irsap, ma gestito proprio dalla multinazionale del cane a sei zampe. Di frequente, si assiste allo sversamento in mare di reflui non depurati che dovrebbero invece essere trattati dall’impianto consortile. Nelle scorse settimane, sopralluoghi sono stati effettuati nell’area antistante la raffineria e sono emersi nuovi casi di sverasamento in mare. L’amministrazione comunale, da tempo, chiede l’attivazione del bypass che permetterebbe di collegare l’impianto consortile al depuratore industriale di Eni. Solo in questo modo, sembrerebbe possibile evitare i sovra pieni che causano gli sversamenti. La capacità dell’impianto consortile è ancora insufficiente e neanche il progetto di raddoppio si avvia a conclusione. La maggiore capacità dell’impianto Eni, invece, potrebbe andare incontro alle esigenze più immediate, soprattutto nel tentativi di porre rimedio agli sversamenti in mare.